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L’abbandono del suolo. Le vere cause dell’alluvione in Romagna

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“Effetto Stau”. L’esempio più eclatante è quello che accade ai piedi dell’Himalaja, durante il Monsone: l’aria calda ed umida attraversa l’India, si innalza ad alta quota e determina le maggiori precipitazioni mondiali e il benessere dell’intera India settentrionale. Ma bastano anche altezze inferiori ai mille metri per innescare il processo; ad esempio accade lo stesso sul Gargano e sulle pendici dell’Etna, a quote collinari. L’alluvione in Romagna è stata causata proprio da questo raro effetto: l’aria calda (!) ed umida dell’Adriatico si è alzata sulle pendici dell’Appennino toscano-romagnolo con precipitazioni da 200 mm al giorno. Ciò a quote intorno ai 600 metri slm.

A seguito delle alluvioni, tra le polemiche e le sciocchezze che hanno riempito le TV nazionali, quella che tiene più banco è dare la colpa al “consumo del suolo”, ciò sulla scorta dell’unica attività rilevante del c.d. Ispra, che si spertica a misurare le superfici edificate in Italia. Utilizzando proprio i dati cumulativi del c.d. Ispra, si può dimostrare facilmente che si dovrebbe chiedere il rimborso dei soldi sprecati per fornire dati insensati: il consumo TOTALE del suolo in Italia è pari al 7% della sua intera superficie. Pertanto tutto quanto edificato in Italia, a partire da prima di Cristo, è una esigua percentuale, edificazioni realizzate quasi sempre in pianura, come i tanto dannosi capannoni industriali che sono caratterizzati da piazzali impermeabili. Le alluvioni invece nascono a monte.

Se poi si raffronta il dato del 7% di “consumo del suolo” con le aree in collina (41,6%) e in montagna (35,00%), si raggiunge il 76,6 % di terreni in quota, quasi del tutto abbandonati, che non trattengono più neanche una goccia d’acqua. Il rapporto tra l’abbandono e il “consumo” è di 10/1. Inoltre è proprio in quota che avvengono le maggiori precipitazioni che procurano poi frane e, a valle, alluvioni nelle aree edificate. Sembra la favola del lupo e dell’agnello. Il lupo è la finanza internazionale che ha distrutto l’agricoltura italiana e vuole distruggere l’edilizia, oggi l’agnello.


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