In diecimila alla Marcia Perugia Assisi. I giovani rivendicano un mondo senza più guerre. Per Articolo 21 l’impegno su verità e giustizia

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Con i ragazzi delle scuole che reggevano lo striscione in testa al corteo con la scritta “Trasformiamo il futuro” l’edizione speciale della “Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità‘” dedicata alla formazione e al protagonismo dei giovani ha segnato una straordinaria partecipazione. Oltre diecimila persone secondo i dati degli organizzatori, con 119 scuole e 71 università italiane che aderiscono alla rete per la pace. La “marcia dei giovani” come l’ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi che è tornata per la terza volta da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Durante la manifestazione di avvio della Marcia, dove è stata ricordata anche la tragedia in corso in Emilia Romagna con l’alluvione, si sono alternati sul palco vari interventi. Presenti 280 realtà associative e sono 150 gli enti locali da tutta Italia che hanno aderito, ringraziati per la presenza dalla presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti. Anche Mons. Ivan Maffeis, vescovo di Perugia, ha augurato “buon cammino ai costruttori di pace”. “C’è urgente bisogno – ha detto – di affermare una comunicazione non ostile, ci vogliono comunicatori disposti a dialogare per bloccare la psicosi bellica. La via delle armi non assicura stabilità e indebolisce la pace”.

Articolo 21 era presente con una sua delegazione e già sabato ha organizzato un incontro che ha messo insieme i valori della pace e della libertà di espressione nel convegno cui ha partecipato la moglie di Julian Assange, Stella Moris. Al corteo di questa mattina Articolo 21 ha sfilato insieme ai genitori Mario Paciolla per non dimenticare mai la domanda di verità e giustizia per il cooperante napoletano, ma anche per Andy Rocchelli, cui verranno dedicate le iniziative del 14 maggio, e Giulio Regeni. Sempre accanto alle famiglie che rivendicano “solo” la ricerca di verità su quelle morti.
Tutti in marcia dunque per una pace sofferta ma possibile. Questo il messaggio lanciato dalla “Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità” e alla base del “Patto di Assisi“, sottoscritto all’arrivo del corteo davanti al Sacro convento di San Francesco dai rettori della Rete delle università italiane per la pace, dei dirigenti scolastici della Rete nazionale delle scuole di pace e dei sindaci del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. Una prima firma oggi con i presenti alla Marcia e poi sarà diffuso a tutti color che vorrano aderire. Un percorso di avvio per la ricostruzione di quel “patto educativo globale”, sollecitato anche da papa Francesco, che nasce come invito ad investire sui giovani “sulla loro energia, creatività e formazione con programmi concreti e lungimiranti” come ha ricordato Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi. “La pace non è la meta ma il percorso, non è il sogno ma l’urgenza dell’impegno che ci deve vedere tutti protagonisti e responsabili” ha affermato Lotti per poi aggiungere: “Serve quindi il lavoro di tutti e non solo di scuole e università. Dobbiamo imparare ad affrontare i problemi della contemporaneità investendo sulle giovani generazioni, credendo in loro. Oggi è stato il loro giorno, un nuovo ulteriore esercizio di pace”.


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