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Gli stabilimenti balneari della costa pontina sono un tema che “brucia”. E produce querele contro i giornalisti

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La gestione degli stabilimenti balneari è un tema che brucia in provincia di Latina, nel vero senso della parola visto quanto accaduto sul lungomare del capoluogo pontino negli ultimi giorni. Due chioschi sono andati a fuoco e uno di questi era lo stesso rimasto senza assegnazione perché nessuno dei vincitori del bando aveva voluto prenderne possesso, per timore di ritorsioni della famiglia che lo ha sempre gestito. Nelle altre città non va meglio: una recente interdittiva della Prefettura di Latina ha colpito attività legate al turismo a Terracina e raccontare questo pianeta di interessi e collusioni non è affatto semplice, come dimostra la decisione del Comune di San Felice Circeo di denunciare il giornalista di Repubblica Clemente Pistilli per gli articoli che ha scritto circa le cointeressenze che esistono in quella città tra la titolarità di alcuni stabilimenti, oggetto di verifiche giudiziarie, e parte dell’apparato amministrativo dell’ente locale. E così il comune di San Felice Circeo ha deliberato di intentare un’azione legale nei confronti del quotidiano La Repubblica e di Clemente Pistilli, per  gli articoli su due stabilimenti balneari recentemente chiusi. Ancora una volta si assiste al tentativo di imbavagliare l’informazione libera. Purtroppo è ormai una costante in provincia di Latina. E pure questa volta l’amministrazione locale agisce con i soldi dei contribuenti nonostante gli articoli abbiano ad oggetto attività private, basate su concessioni pubbliche.
(Nella foto il giornalista Clemente Pistilli)


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