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Giornata Internazionale per la libertà di Stampa: a Baschi con Articolo 21 si invoca la liberazione di Julian Assange

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Oggi 3 maggio in occasione della giornata internazionale della libertà d’informazione, Articolo 21 è attivo su tutto il territorio per difendere la stampa e le minacce a cui continua ad essere sottoposta in Italia e nel mondo nelle sue molteplici forme, raccontando anche il lavoro di coloro che lottano per denunciare le guerre, le violenze e gli abusi. Non viene dimenticato Julian Assange protagonista della giornata da Genova fino a Roma, arrivando anche nel piccolo comune di Baschi, in provincia di Terni, che grazie al sindaco Damiano Bernardini ha aderito alla campagna di Articolo 21 promossa per la ricorrenza. Proposto come padrino della giornata, Julian Assage è una delle voci che più ha lottato per il diritto di essere informati grazie al lavoro svolto con WikiLeaks, una piattaforma che si occupa di pubblicare in anonimato documenti secretati di carattere governativo o aziendale proprio per rivelare all’opinione pubblica comportamenti considerati “non etici”, arrivando negli anni anche ad occuparsi delle violenze avvenute in Afghanistan e in Iraq denunciando con documenti secretati crimini di guerra. Per il suo lavoro Assange è stato arrestato nel 2019 nel Regno Unito in rifermento a una richiesta di estradizione fatta dal governo degli Stati Uniti per accuse di cospirazione e spionaggio. Nonostante già nel novembre dello stesso anno l’ONU avesse invocato il suo rilascio, nel 2022 la ministra dell’Interno Patel ha invece autorizzato l’estradizione del giornalista negli USA. Da quando la vicenda è iniziata l’opinione pubblica di tutto il mondo si è unita richiedendo a gran voce la liberazione di Assange in nome proprio della libertà d’informazione a cui si è cercato, per l’ennesima, volta di mettere un bavaglio con azioni di intimidazione. Anche a Baschi è arrivata un’iniziativa per sostenere la liberazione di Assange, un comune che è sempre stato molto sensibile alla questione dei diritti umani tanto da essere previsto per il mese di luglio il Festival dei Diritti Umani, nel quale verranno esortati dibattiti sul tema con mostre, presentazioni di libri in presenza degli autori, e con la partecipazione di numerosi ospiti tra cui politici e rappresentanti istituzionali. Un progetto che merita di essere elogiato per i temi trattati e se si considera che in origine la sede del Festival era la vicina città di Orvieto che dal 2019, dopo  appena un’edizione, ha però deciso di non promuoverlo ulteriormente nonostante il successo che era riuscito a raccogliere. La vicenda di Assange ci ricorda come la giornata dedicata alla libertà d’informazione abbia bisogno di essere ricordata quotidianamente, con lavori di denuncia capaci di raccontare ciò che avviene non solo nei regimi autoritari, ma anche guardando con occhio attento come il tema viene gestito nel proprio Paese, in cui troppo spesso la libertà di stampa viene danneggiata e messa in pericolo con azioni concrete e del tutto lecite.


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