Nel merito, sono contrario all’elezione diretta del Presidente della Repubblica proposta dalla destra, perché non ritengo il popolo – giustamente diviso in fazioni – adatto a scegliere un arbitro. Al Quirinale non deve andare una persona che ecciti una maggioranza, ma una figura coagulante, che goda di stima trasversale per tenere il Paese unito nell’alveo della Costituzione.