Adesso basta con il ritornello che tutti lo hanno sempre fatto. No. Lottizzazione, spoil system, si lo hanno fatto tutti. Hanno anche fatto le peggiori leggi sulla Rai, primo fra tutti Matteo Renzi che ha fatto tornare la Rai indietro a prima della riforma del 1976 mettendola alle dipendenze del governo. Ma una legge, una legge dello Stato, per cacciare un professionista che ha diritto a continuare a dirigere un teatro per fare posto all’amministratore delegato della Rai in modo da imporre un totale cambio di vertice all’azienda che fu di servizio pubblico ancora non si era mai visto, neppure con Berlusconi. E nemmeno però si era mai visto un dirigente che accetta tutto questo e che anzi appena insediato il nuovo governo è andato dalla presidente del consiglio a contrattare.
Come non si era mai visto che ministri e presidente del consiglio si costituiscano in giudizio contro giornalisti sgraditi, come nel troppo trascurato caso di Roberto Saviano al quale tutti noi ogni giorno dovremmo esprimere solidarietà e vicinanza. Querele ben più che temerarie che Articolo21 denuncia da dieci anni, voce che grida nel deserto…
Sì, vogliono proprio il Minculpop stile Galeazzo Ciano. La prova generale è lo spot della presidente del consiglio che non tiene una conferenza stampa dai giorni drammatici di Cutro. Non si fa intervistare, se non da giornali amici e ovviamente ignoti ai lettori.
E’ una vergogna assoluta, è portare avanti senza ritegno un processo di occupazione finalizzato al peggiore revisionismo anticostituzionale.
Negano anche i dati di fatto su Ustica e presto vedremo rimesse in discussione tutte le verità, sentenze comprese, sulle stragi dei terroristi neri, di cui figli e nipoti lavorano nei ministeri governati dal partito della presidente del consiglio.
Partito, non da solo, che vuole cambiare la carta costituzionale: sono spergiuri perché su quella hanno giurato fedeltà. La narrazione è per loro non riconoscere l’antifascismo e cambiare la Costituzione. Il presidenzialismo che vogliono è questo.Se ancora non lo abbiamo capito!
Ha ragione Giulietti a chiedere uno sciopero generale dell’informazione, e a chiamarli squadristi. Lo sono, lo dicono, lo dimostrano giorno dopo giorno.