Sarà davvero una “passeggiata” particolare quella che si svolgerà il 17 aprile, a Latina, promossa, tra gli altri, anche dal nascente presidio di Articolo 21.
Sarà una sorta di prologo alle iniziative del 25 aprile e si snoderà tra le piazze, le vie, i murales, le panchine dedicate ai giornalisti e alle giornaliste ammazzati dagli squadristi, dai regimi, dai mafiosi, dalle complicità di chi sapeva e taceva, ieri e oggi.
Latina, con la giunta guidata da Damiano Coletta, è diventata una delle capitali della libertà di informazione, della memoria, dei diritti, della legalità.
I volti di Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Mario Paciolla, Peppino Impastato, Giulio Regeni punteggiano la città e ci ricordano il valore della libertà di informazione e della Costituzione antifascista.
Non casualmente, ricorderemo i nomi di chi ancora attende verità e giustizia, ma anche quelli di giornaliste e giornalisti “bruciati” dagli squadristi che, non a caso, hanno sempre odiato le differenze, le diversità, la libertà di espressione, di critica, l’esistenza di partiti e sindacati.
Ancor prima della marcia su Roma avevano bruciato le sedi dell’Avanti, de l’Unita, del Lavoratore, devastando redazioni, sedi dei partiti, delle leghe, delle cooperative.
Dopo la marcia pesteranno a morte Giacomo Matteotti, Piero Gobetti, Giovanni Amendola, i fratelli Rosselli, Don Minzoni, per non parlare di Antonio Gramsci, lasciato morire, giorno dopo giorno, in carcere.
Loro, e tanti altri, furono condannati a morte anche perché giornalisti, che avevano usato la penna per denunciare i crimini, le ruberie, la brutalità del regime.
In questi tempi di revisioni e di negazionismo, (basti pensare alle parole su via Rasella pronunciate dal presidente del Senato) è sempre più urgente tutelare la memoria, ricordare per prevenire, non sottovalutare i tentativi di rimettere in circolo i veleni del passato e di spiantare la matrice della Costituzione antifascista.
Senza dimenticare che, anche in queste ore, sono ripresi gli assalti alla libertà di informazione, le oppressioni per chiudere le trasmissioni di inchiesta, l’uso delle querele bavaglio, anche da parte del Governo, per chiudere la bocca ai cronisti “sgraditi”, quelli che ancora fanno le domande e pretendono le risposte.
A conclusione, alle 18, sarà presentato il libro di Graziella di Mambro ,”Non è il mio tempo ”, un delicato viaggio alla riscoperta delle donne che hanno sofferto, pagato, lottato per la conquista dei diritti civili e della dignità.
Qui il programma della Passeggiata della libertà
https://www.articolo21.org/2023/04/passeggiata-per-la-liberta-a-latina-aspettando-il-25-aprile/