La vita del carpentiere Umberto non vale uno sciopero. Folgorato e lasciato morire per evitare i controlli

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Quanto vale la vita di un carpentiere? Nulla se un giorno quel carpentiere viene colpito da una scossa elettrica fortissima partita da una betoniera e i suoi compagni, insieme al “capo”, lo portano fuori dal piazzale, gli tolgono gli stivali, gli infilano le scarpe e poi lo piazzano agonizzante accanto al motorino con cui si recava al lavoro. Questo è successo a Umberto Musilli, un operaio di 67 anni, che, forse, quel suo lavoro usurante non avrebbe dovuto farlo più già da un pezzo. E invece no, anche la mattina del 23 giugno 2022 andò in cantiere. Stavano realizzando un parcheggio e quel giorno era previsto che fosse scaricato il cemento da una betoniera sul piazzale di una ditta di logistica. Nei paraggi della piccola frazione di Sonnino, in provincia di Latina, un’altra ditta stava operando sulla linea dell’alta tensione. Qualcosa andò storto, Musilli fu colpito da una scarica elettrica e si accasciò, gli altri operai e il proprietario del parcheggio compresero subito che c’era stato un infortunio e per evitare guai condussero Musilli, agonizzante, sul ciglio della strada e gli misero accanto il suo motorino per simulare un incidente. Solo dopo venne chiamata l’ambulanza e ci fu il tempo di sostituire gli stivali che l’uomo indossava con un normale paio di scarpe. L’operaio è rimasto in terapia intensiva per sei mesi. E’ morto a dicembre 2022 all’ospedale di Latina. Ed è stato proprio il cambio di calzature a insospettire  familiari, che hanno presentato una denuncia alla Procura. Dopo tre mesi di indagini il gip ha firmato sette arresti, di cui tre in carcere, e c’è anche l’autista dell’ambulanza che portò la vittima al pronto soccorso. Gli indagati devono rispondere di omicidio volontario, favoreggiamento, occultamento delle prove, oltre che di una sfilza di violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e all’assenza di un contratto. Tutti i dipendenti erano “in nero”. La simulazione dell’incidente è costata la vita all’operaio ferito dalla scossa. Ma soprattutto, questa storia descrive un imprenditore disposto a tutto pur di non avere grane con la Asl e l’Ispettorato, essendo quasi certo di cavarsela, beffando tutti. Il giorno degli arresti eseguiti dal Nas dei carabinieri, lunedì scorso, nessuno si è scandalizzato di questa terribile sequenza che riporta indietro dii oltre un secolo, alla barbarie di fine Ottocento nei grandi agglomerati industriali. Un mese fa due giovani operai sono morti in una fabbrica che produce bombole di ossigeno a Sermoneta. A maggio 2022 un operaio bulgaro è deceduto alla periferia di Latina, Borgo Sabotino, perché colpito da una scossa elettrica ad alta tensione in un campo fotovoltaico. La città, la provincia non si sono mai fermate, nemmeno per un’ora a ricordarli.
(Nella foto la Procura di Latina che ha indagato sul caso)


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