E’ aggressiva la frase ”sostituzione etnica”, pronunciata dal ministro plantigrado Lollobrigida. Evoca la fine della ”razza” italica, dovuta all’occupazione delle culle da parte di figli stranieri. Nulla di nuovo: si torna al vittimismo che ha sempre armato la mano del nazionalismo. C’è sempre una minoranza cattiva che minaccia la maggioranza buona. Che siano ebrei, stranieri, omosessuali, poveri, africani non cambia: nella visione della destra, gli anormali vogliono sempre il male dei normali.
La destra ha bisogno di creare questo clima di accerchiamento per giustificare la persecuzione dei propri nemici. Come a dire: non li detestiamo perché siamo cattivi, ma perché loro vogliono distruggerci. Così la violenza nazionalista diventa subito giusta, necessaria e orecchiabile. Con il vantaggio di convogliare la rabbia provocata da un Governo che non sa risolvere i problemi, su quegli strani individui che complottano. Il messaggio implicito è chiaro: rifiutiamoli, maltrattiamoli, rinchiudiamoli: così imparano cosa capita a chi vuole sostituirci.
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