Un grave episodio di brutale violenza a danno di un giornalista si è verificato nei Balcani ed è stato subito denunciato e condannato dalla Federazione europea dei giornalisti. Martedì sera a Pristina, in Kosovo, il reporter Valon Syla è stato aggredito e picchiato violentemente da tre sconosciuti. L’aggressione è avvenuta pochi minuti dopo che Syla aveva lasciato lo studio dove era stato invitato per una trasmissione in cui si discuteva del processo agli ex leader dell’UCK, la formazione paramilitare kosovaro-albanese inserita nel 1998 dall’Onu nel novero delle organizzazioni terroristiche. Il giornalista ha riportato ferite alla testa ed è stato condotto al Centro Clinico Universitario del Kosovo. Immediata la reazione della Federazione Europea dei giornalisti: Efj e la sua affiliata del Kosovo, la AGK, organizzazione dei giornalisti Kosovari, hanno condannato fermamente l’accaduto. “Chiedo al primo ministro Albin Kurti, al ministro dell’Interno Xhelal Svecla e al ministro della Giustizia Albulena Haxhiu di condannare pubblicamente l’attacco e chiarire che simili attacchi a un giornalista sono inaccettabili”, ha dichiarato il segretario generale dell’EFJ Ricardo Gutiérrez. “Trovo il loro silenzio particolarmente inquietante. I leader politici hanno il dovere di condannare pubblicamente questi attacchi”. Insieme all’AGK, l’EFJ chiede alla polizia di svolgere un’indagine seria e alle autorità giudiziarie di identificare i criminali e i loro mandanti, per consegnarli alla giustizia e comminare loro le pene massime.
“Gli attacchi ai giornalisti non sono attacchi a un individuo, ma sono attacchi alla libertà di espressione, alla libertà di opinione e alla democrazia”, ha affermato Getoarbe Mulliqi, direttore esecutivo dell’AGK. “È estremamente inquietante il fatto che coloro che dovrebbero proteggere i diritti dei giornalisti, non classifichino nemmeno questo brutale attacco contro Valon Syla come un crimine grave. A causa di tali sanzioni e condanne ridicole, i giornalisti sono i bersagli più facili per gli aggressori. Facciamo appello alle istituzioni competenti affinché facciano luce su questo con urgenza e fissino uno standard per la condanna e la punizione dei trasgressori della libertà di parola”. “Il Kosovo deve ancora attuare le raccomandazioni del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea sulla sicurezza dei giornalisti”, ha rincarato Gutiérrez. “Questa tragedia è una buona occasione per lanciare un piano nazionale che implementi le norme europee sulla sicurezza dei giornalisti. I responsabili politici devono avere il coraggio di agire. Rimanere passivi significa essere complici degli aggressori”
“Auguro al mio collega Valon Syla una pronta guarigione – ha detto.la presidente della Efj, la giornalista croata Maja Sever- . Condanno questo atto violento dei tre aggressori. Tuttavia, chiedo anche alle autorità del Kosovo di battere un colpo, per dimostrare che vogliono che il Kosovo sia un ambiente sicuro per il libero lavoro dei giornalisti e affinché garantiscano condizioni che permettano ai giornalisti di poter lavorare senza timori per la propria incolumità. Mando il mio sostegno al collega aggredito e a tutti gli altri coraggiosi giornalisti che con pervicacia svolgono il proprio lavoro al servizio dei lettori e dei cittadini nonostante la mancanza di una tutela sistematica”.