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Schlein e Conte al corteo antifascista: il primo passo di una lunga marcia verso il 25 aprile

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All’entrata di Piazza Annunziata a Firenze un muro di telecamere e di giornalisti blocca l’accesso alle migliaia di persone in arrivo. Stanno prendendo d’assalto Elly Schlein e Giuseppe Conte, insieme al corteo antifascista, forse al primo passo di una futura alleanza o, almeno, di un coordinamento delle opposizioni, a cominciare dalla comune richieste di dimissioni per i ministri Giuseppe Valditara e Matteo Piantedosi.

Si tratta di una notizia destinata a cambiare il quadro politico e, dunque, è legittima l’attesa e la curiosità dei cronisti. Eppure la novità profonda arriva dal corteo e dalle piazze non solo di Firenze antifascista, ma anche di Milano antirazzista. Per chi, come noi di Articolo 21, li ha attraversati ha potuto vedere, una accanto all’altra, le sigle dei sindacati confederali e delle unioni di base, studentesse e studenti che intonavano Bella Ciao, insegnanti da ogni luogo d’Italia, collettivi e centri sociali, le bandiere di Rifondazione, di Unione popolare, del Pd, dei Cinque Stelle, di Sinistra Italiana, di Italia Viva, di Possibile e, soprattutto a Milano, non mancavano scout, parrocchie, comunità di accoglienza, cittadine e cittadini con il tricolore e la Costituzione.

Differenze e diversità portate con grande rispetto, associazioni distinte e spesso distanti che hanno compreso che la difficoltà del tempo presente richiedono la capacità di stare insieme e di resistere, nel senso pieno della parola. Questo insieme di originalità, non confluiranno mai in un partito e neppure in uno schieramento politico che pensasse di imbrigliare loro energie, ma hanno quella generosità necessaria a promuovere una rete per unire quanti hanno nel cuore la Costituzione antifascista e antirazzista, ciascuno con le sue bandiere, le sue canzoni, i suoi riferimenti, la sua fede, senza distinzione alcuna, come recita l’articolo tre della Costituzione.

Quello compiuto a Firenze deve essere solo il primo passo di una lunga marcia verso il 25 aprile e, magari, per cominciare a promuovere quei comitati per la Costituzione che dovranno contrastare qualsiasi disegno di presidenzialismo all’ungherese e il tentativo in atto di cancellare la matrice antifascista e antirazzista della Costituzione, prima che sia troppo tardi.

Fonte: “Il Fatto Quotidiano”


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