Il Servizio Federale per la sicurezza della Federazione Russa, noto con la sigla FSB ha arrestato il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, con l’accusa di spionaggio. È la prima volta che un corrispondente statunitense viene arrestato con l’accusa di spionaggio dai tempi della Guerra Fredda. L’FSB ha accusato Gershkovich di aver raccolto informazioni classificate come segreto di stato su una fabbrica militare. Secondo i servizi russi “stava agendo su istruzioni della parte americana per raccogliere informazioni sulle attività di una delle imprese del complesso militare-industriale russo che costituisce un segreto di stato”. Il reporter che stava scrivendo un articolo sull’uso dei mercenari russi del gruppo Wagner in Ucraina, si era recato a Nizhny Tagil, la città sede della Uralvagonzavod, il grande complesso industriale militare che produce soprattutto carri armati. Ora, nei confronti del giornalista, il dipartimento investigativo del Fsb ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’articolo 276 del Codice penale della Federazione russa (spionaggio). In base a questo articolo, il reporter rischia fino a 20 anni di carcere.
Evan Gershkovich, si è dichiarato non colpevole di fronte ai giudici del tribunale di Lefortovo a Mosca dove è apparso per l’udienza di convalida del fermo. Mentre il WSJ “smentisce con forza” le accuse di “spionaggio” e chiede “l’immediato rilascio del suo fidato e scrupoloso reporter, Evan Gershkovich”, ha affermato il giornale in una nota. “Siamo solidali con Evan e la sua famiglia”, si legge nel comunicato.
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