Sono ormai oltre 50 le scuole iraniane in cui si sono registrati avvelenamenti con sostanze chimiche. Le studentesse intossicare sono oltre 1000.
Si susseguono le voci sulle responsabilità di queste tentate stragi: il presidente iraniano Raisi parla di “nemici dello stato”, altre fonti puntano il dito su una setta integralista contraria al diritto all’istruzione per le ragazze, altri ancora pensano a una vendetta contro le proteste iniziate nel settembre 2022 e che hanno coinvolto anche gli istituti scolastici. La Guida suprema, l’ayatollah Khamenei, minaccia sanzioni esemplari.
Intanto, c’è stato il primo arresto. Un sospetto autore degli avvelenamenti? No. Si tratta di Ali Pourtabtabyi, colui che denunciò l’inizio degli avvelenamenti, lo scorso novembre nella città di Qom.
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