L’Italia che non ci sta, quella che non vuole un Paese disgregato dal Ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata – oltretutto in un momento difficile per l’economia, la politica e il persistere della guerra – è un insieme eterogeneo, uno schieramento composito e trasversale formato da soggetti diversi: esponenti parlamentari, movimenti politici, associazioni civili, amministratori pubblici e semplici cittadini. Adesso anche da aziende e lavoratori, da professionisti e insegnanti.
Crescono di giorno in giorno, infatti, le adesioni alla manifestazione “Uniti e Uguali” del 17 marzo prossimo a Napoli in occasione dell’anniversario dell’Unità italiana, avvenuta 1861. Tra le più recenti – oltre ai sindaci di città come Napoli, Bologna, Bari e Pesaro o ai presidenti di regioni come la Puglia – ci sono quelle del sindaco di Mugnano di Napoli e delle amministrazioni di Pozzuoli, Quarto, Giugliano, Monte di Procida, Qualiano e Marigliano. E del sindaco di Bergolo in provincia di Cuneo.
L’elenco prosegue con medici italiani dello Smi, i lavoratori della Whirlpool, il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Trieste che si aggiunge a quello nazionale, i Cobas della scuola. E poi decine e decine di sigle (oltre trenta) riunite nel Comitato e nel Tavolo No Ad, che da 4 anni è in allerta contro il pericolo di un progetto definito “eversivo, anticostituzionale e devastante per il Paese”. Intanto si organizzano i pullman dalla Puglia e dalla Calabria.
Parteciperanno l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), le Autonomie Locali Italiane (Ali), la Cgil e la Uil Campania, il Movimento 24 Agosto per l’equità territoriale, Prc Campania, Carta di Venosa, Futuro Meridiano. E hanno annunciato la loro presenza i parlamentari Gian Mauro Dell’Olio del Movimento 5 Stelle, Marco Sarracino e Ubaldo Pagano del Partito Democratico.
La manifestazione di Napoli (l’appuntamento è alle 11.30 a Santa Maria La Nova) si inserisce in un clima di protesta condivisa che sta diventando sempre più caldo. Da due mesi, quasi quotidianamente, si organizzano incontri e assemblee in tutto il Mezzogiorno sull’Autonomia differenziata. Prossimamente sarà di nuovo la volta della Puglia con Laterza, Santeramo, Molfetta, Toritto, Andria, ma tante altre iniziative si registrano anche nel resto d’Italia, non solo al sud, ma anche a Pesaro e Perugia, in Toscana ed Emilia Romagna.
Non mancano le note polemiche: “Si sta sottovalutando – in alcuni casi volutamente – la protesta che monta contro una riforma ingiusta, che creerà ulteriori disparità rispetto a quelle già esistenti, che condanna il Meridione a una situazione di persistente inferiorità”. A denunciarlo è il coordinatore della rete dei sindaci Recovery Sud, Davide Carlucci, primo cittadino di Acquaviva delle Fonti (Bari). “Per questo chiediamo a tutti di venire a Napoli: per dimostrare che c’è un Paese che ‘non ci sta’, che non solo vuole solidarietà, ma soprattutto il rispetto del dettato costituzionale”. Quello, per intendersi, dell’Italia una e indivisibile.
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