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“L’Italia scende in campo per la pace”, la testimonianza di Angelo Chiorazzo

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Un bel post di Angelo Chiorazzo della cooperativa Auxilium spiega perché vale sempre la pena cercare la pace, partire per seguire un sentiero che conduca alla pace. Lo riportiamo volentieri integralmente.
“Domani mattina partirò, per la seconda volta dall’inizio di questa guerra insensata, per una missione umanitaria e di pace che abbiamo voluto chiamare “L’Italia scende in campo per la Pace“, organizzata da noi di Auxilium – Società Cooperativa Sociale, dai frati minori conventuali, dalla Comunità di Sant’Egidio – Community of Sant’Egidio e dalla FIGC Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Con me ci saranno Domenico Alagia, Ahmed Taha, Francesco Molfese, Padre Enzo Fortunato, Adriano Roccucci, Giacomo Gambassi, Manuela Tulli ed altri amici dell’associazione Humanitas. Porteremo aiuti e solidarietà alla popolazione ucraina martoriata dalla guerra. Tantissime tute, felpe, polo, tanti palloni e divise della nostra Nazionale Italiana di Calcio. E poi tanti vestiti, omogeneizzati e medicinali frutto della generosità di tanti. Dire che sono emozionato sarebbe riduttivo. Provo un misto di sensazioni, opposte ma ugualmente profonde. Provo, egoisticamente ed umanamente, paura. La situazione e’ sempre molto preoccupante e pericolosa, sia per l’esercito che per i civili. Ma non si può non partire, non si può far finta di nulla, non si può, in coscienza, voltare le spalle a chi soffre. E’ questo che ho cercato di spiegare alle mie figlie, ai miei genitori, alla mia famiglia, ai miei amici che in questi giorni cercavano risposte ed un senso alla mia partenza. Ho risposto con l’unica cosa vera ed importante in questo momento, suggerita da Papa Francesco: “Con la guerra siamo tutti sconfitti! Anche coloro che non vi hanno preso parte e che, nell’indifferenza vigliacca, sono rimasti a guardare questo orrore senza intervenire per portare la pace. Tutti noi, in qualsiasi ruolo, abbiamo il dovere di essere uomini di pace. Nessuno escluso! Nessuno è legittimato a guardare da un’altra parte.”
Dobbiamo essere uomini di pace.
La Pace non si costruisce con le armi.
Bisogna stare accanto a chi soffre.
Devo dire tanti grazie per questa missione: alle tante persone generose che, spesso senza conoscerci, ci hanno affidato beni di prima necessità al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, all’avvocato Giancarlo Viglione della FIGC, a padre Enzo che ci trascina con il suo entusiasmo, al mio amico Marco Impagliazzo, che insieme al professor Andrea Riccardi, ci sostiene e guida, a Veronica Berti Bocelli e Andrea Bocelli, all’amministratore delegato di Enel Energia, ai miei colleghi, ai tantissimi amici che ci accompagnano con la preghiera. Al ministro degli esteri Antonio Tajani, all’Ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, alla vicepresidente del Parlamento Pina Picierno che ci ha accompagnato nel primo viaggio e ci supporta in questo, alla presidente del P. E. Roberta Metsola.
A Papa Francesco che ci ispira con il suo esempio.

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