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Il sindacato dei giornalisti bielorussi accusato di essere un gruppo estremista

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Per il sindacato dei giornalisti bielorussi , BAJ (Associazione bielorussa dei giornalisti), vincitrice del Premio mondiale per la libertà di stampa dell’UNESCO e già costretta a chiudere e a ricostituirsi in esilio all’estero, è ora arrivato dal regime lo stigma di “gruppo estremista” . L’ennesimo atto del governo di Lukashenko alla libertà di espressione e stampa nel paese. Il che significa, in pratica, che chiunque abbia preso parte alle attività del sindacato BAJ rischia fino a 10 anni di carcere, in base al codice penale bielorusso.

La Federazione europea dei giornalisti (EFJ), in costante contatto con la BAJ , ha ribadito il suo sostegno pieno  all’associazione e ai suoi membri. La decisione è stata presa dal  KGB bielorusso ed è stata emessa il 28 febbraio 2023 ma resa pubblica solo questa settimana, il 7 marzo.  I servizi di sicurezza hanno dichiarato che il presidente della BAJ  Andrey Bastunets, che si trova fortunatamente all’estero, e il vicepresidente Barys Haretski, così come altri sei membri della BAJ, avrebbero “svolto attività estremiste”.

Questa escalation di attacchi all’associazione dei media è iniziata e continua dopo la liquidazione del sindacato da parte della Corte Suprema nell’agosto 2021.

L’associazione compare ora nell’elenco dei gruppi estremisti del ministero dell’Interno, un elenco che supera i cento gruppi di media e Ong. BAJ, l’unica organizzazione rappresentativa indipendente di giornalisti e operatori dei media in Bielorussia, è diventata anche la prima organizzazione bielorussa per i diritti umani ad essere etichettata come “estremista”. Continuerà le sue attività, ancora dall’esilio, mentre continua la repressione in corso contro la società civile e la stampa indipendente nel paese. BAJ ha rilasciato una dichiarazione assicurando che continuerà la missione dell’associazione: “espandere lo spazio per la libertà di parola attraverso il supporto del giornalismo di alta qualità richiesto nella società moderna e la diffusione di informazioni veritiere”. “Il dittatore bielorusso e i suoi scagnozzi dovranno essere ritenuti responsabili delle ripetute violazioni della libertà di stampa e dei diritti umani –  ha affermato il segretario generale dell’EFJ Ricardo Gutiérrez –  Chiediamo alle organizzazioni intergovernative di aumentare la pressione sul regime di Lukashenko e di intensificare il sostegno ai democratici bielorussi in esilio e in particolare ai giornalisti che continuano a informare il mondo sulle violazioni dei diritti umani in Bielorussia”. 


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