Gianni Minà, un artista del giornalismo

0 0

Descrivere l’opera, perché di questo si tratta, di una personalità come quella di Gianni Minà è praticamente impossibile. Pochissimi giornalisti hanno testimoniato la storia del secondo 900 come lo ha fatto Minà, intervistando tutti i maggiori protagonisti dello sport, della musica, della letteratura, del cinema di tutto il mondo. Lo ha fatto solo per la Rai e per produzioni indipendenti, perché aveva scolpito nel cuore il concetto stesso di servizio al pubblico. Pochi sanno che cominciò poco più che ventenne a fare il redattorino sportivo durante le Olimpiadi di Roma del 1960. Poi venne tutto il resto, anno dopo anno, fino alle interviste, rimaste assolutamente uniche, a Fidel Castro, a Cassius Clay, a Gabriele Garcia Marquez…e via così.

Era un uomo simpaticissimo, sempre allegro, modesto, coltissimo e curioso di tutto. Il suo straordinario progetto Minà’s Rewind merita di essere aiutato ancora di più adesso che lui se n’è andato. Lo si può fare attraverso il crownfounding che aveva lanciato poco meno di un anno fa. Aveva cominciato anni addietro dalle teche della Rai, dove lo aiutammo a riversare le cassette BVU, custodite a Via Cadlolo nei cosiddetti “impianti speciali”, recuperando le annate meravigliose di “Blitz”, che su Rai 2 accompagnava gli italiani in un  viaggio affascinante fra sport, musica e cultura. Ma poi da solo con la sua famiglia aveva lanciato il progetto  di digitalizzare tutto il suo archivio, soprattutto quello personale che è ancora più sterminato ed esclusivo di quello della stessa Rai.

Quella Rai che lo ha certamente amato ma forse non lo hai mai capito fino in fondo, in cui si è fatto strada a colpi di esclusive e che non ha saputo continuare ad avvalersi di lui anche dopo il pensionamento. Minà era dichiaratamente un uomo di sinistra ma con una visione lucida e imparziale del suo mestiere, che delle interviste faceva poesia e racconto, insegnamento di vita e documento di storia. La sua celebre fotografia in un ristorante romano con Clay, Marquez, De Niro e Sergio Leone ne è l’icona.

Il suo archivio on line a disposizione di tutti è un contributo indispensabile per la cultura di un paese come il nostro che sta smarrendo la memoria prima di tutto della propria storia. Gianni Minà non era solo un giornalista, era un vero artista moderno.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21