Le lavoratrici e i lavoratori dell’ex GKN sono tornati in piazza: da sei mesi non ricevono lo stipendio, il loro futuro è ancora molto incerto. In loro sostegno migliaia di persone si sono unite al corteo, tra loro i sindacati, la Fiom e anche una rappresentanza dell’FNSI con l’Associazione Stampa toscana e dell’ordine dei giornalisti. Sono partiti dall’area ex Fiat di Novoli, quindi attraverso viale Guidoni e via Forlanini sono arrivati ai giardini della Fortezza da Basso. Qui hanno cambiato il percorso previsto imboccando la carreggiata principale di viale Strozzi dove hanno bloccato il traffico. Per sbloccare la situazione, sono intervenute le forze dell’ordine che, dopo una trattativa durata circa mezz’ora, hanno convinto il corteo a riprendere il percorso stabilito. Ad aprire il corteo lo striscione “Insorgiamo”, il grido di rabbia che ha accompagnato la loro protesta in questi quasi due anni che sono passati da quando i lavoratori e le lavoratrici hanno ricevuto il messaggio whatsap contenente la lettera dei loro licenziamenti. Sabato sono tornati ancora in piazza per chiedere alla proprietà il ritiro della liquidazione. L’operazione fatta dalla nuova proprietà è chiara: ha acquistato il gruppo a debito, ha tagliato pezzi un po’ riorganizzando e un po’ delocalizzando. Promesse senza però nessuna azione concreta di rilancio e infine ha messo in liquidazione l’azienda. Oggi i lavoratori e le lavoratrici chiedono allo Stato di non essere abbandonati. Alla manifestazione si affaccia Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana ma viene fischiato e lui se ne va. Alla manifestazione partecipa anche don Vincenzo Russo, cappellano del carcere di Sollicciano che ha scritto una lettera aperta nella quale si legge: “ quanto va accadendo per la fabbrica di Campi Bisenzio sta succedendo in molte parti. Io non ho dubbi rispetto a con chi stare. Ho scelto, da sempre, coloro che il mondo bistratta e ignora, ho scelto coloro che pagano per i fini di pochi. Ho scelto loro perché ho scelto Dio».
Il 16 marzo il Collettivo di Fabbrica ha lanciato una campagna di crowdfunding “GKN for Future”, sostenuta da Banca Etica, ARCI e Fridays for Future Italia ed elaborata assieme a ricercatrici e ricercatori solidali da tutta Italia, attivisti/e di Co.Mu.net-Officine Corsare, Autogestione in Movimento – Fuori Mercato, Rete Italiana Imprese Recuperate, MAG Firenze. Per adesso sono stati raccolti 23 mila euro. Il crowdfunding si compone di tre fasi: la prima (il cosiddetto reward crowdfunding) , che durerà fino al 2 maggio 2023, raccoglierà le donazioni di chi voglia contribuire ad avviare il piano di reindustrializzazione, fornendo il budget minimo di 75 mila euro necessarie “per coprire le spese per la fondazione del nuovo soggetto industriale e per l’avvio dell’attività produttiva”; la seconda fase sarà quella dedicata all’equity crowdfunding dopo l’estate e “si avvarrà dei piccoli, medi e grandi investimenti di chiunque vorrà scommettere sul piano di reindustrializzazione. La terza fase, una volta avviata la produzione dei pannelli, vedrà infine un product crowdfunding, con le prime commesse, che puntano a coinvolgere imprese recuperate e cooperative di produzione già esistenti, alleate nel processo di sviluppo di una transizione ecologica. Il piano, in linea con gli obiettivi del PNRR e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, è indirizzato alla produzione di pannelli fotovoltaici, batterie e cargo bike a ridotto impatto ecologico. A Campi Bisenzio, si potrebbero produrre rinnovabili che si pongono fuori dalla filiera del litio e del silicio, con un impulso alla mobilità sostenibile, attraverso la produzione della cargo bike che si chiamerà proprio Insorgiamo. Il progetto dei lavoratori e delle lavoratrici, come dichiarato dalle RSU, lanciando l’iniziativa, è ambizioso: realizzare “una fabbrica recuperata dai lavoratori e dalle lavoratrici e socialmente integrata grazie al protagonismo delle persone e delle associazioni che hanno solidarizzato con la nostra lotta”.