“La presentazione di un disegno di legge che apre la discussione sul tema della diffamazione a mezzo stampa è un fatto positivo. Naturalmente ci riserviamo di fare delle valutazioni approfondendo il testo e di portare le nostre ragioni nelle sedi opportune”. Così il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, intervenendo a SkyTg24 sul disegno di legge di riforma della diffamazione presentato oggi in Senato.
Per Di Trapani, l’intervento sul carcere per i cronisti “è quasi un atto dovuto, dopo le ripetute sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo e quasi due anni dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato in sostanza incostituzionale la previsione del carcere per il reato di diffamazione e chiesto al legislatore un intervento organico sulla materia”.
Il presidente Fnsi ha poi manifestato perplessità su alcuni aspetti del disegno di legge, come sul tema della rettifica: “Si prevede che la smentita non possa avere commento di giornalista o direttore. Questa è una restrizione della libertà editoriale”. O, ancora, sul fronte delle azioni legali bavaglio, rispetto alle quali “nei fatti ancora una volta non c’è un provvedimento efficace di contrasto a questo fenomeno”.