«La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Questo precetto della Costituzione della Repubblica è un baluardo della democrazia. ControCorrente Lazio è al fianco di colleghe e colleghi di Domani, oggetto di un atto grave come il sequestro di un articolo da parte delle forze dell’ordine, arrivate all’interno della redazione a seguito di una querela del sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon.
Ancora una volta lo strumento della querela viene utilizzato per intimidire i giornalisti che fanno il loro mestiere di informare l’opinione pubblica, quando oggetto di questo lavoro sono vicende sgradite a chi occupa posizioni di potere. Questa volta la volontà di intimidazione ai giornalisti è aggravata dall’intervento delle forze dell’ordine e dall’inedita azione di sequestro all’interno della redazione.
Per Domani non è la prima volta. Come denuncia il Cdr, la redazione «si trova per l’ennesima volta messa all’indice da un membro del governo: già la premier Giorgia Meloni stessa non ha esitato, neppure a incarico assunto, nel voler portare in tribunale il direttore e il vicedirettore di questo giornale».
Da anni i giornalisti denunciano il fenomeno delle “querele bavaglio” e chiedono al Parlamento norme per mettere al riparo chi, nel rispetto della verità sostanziale dei fatti come impone la nostra legge professionale, informa l’opinione pubblica. La difesa dell’onore e della reputazione delle persone va garantita senza però lasciare la strada aperta ad abusi, senza alcuna forma di sanzione per le querele temerarie.
È bene che il legislatore si occupi al più presto degli attacchi alla libera stampa. Chi ha posizioni di potere le eserciti con responsabilità, con il rispetto dovuto per il diritto dell’opinione pubblica di essere liberamente informata. Alle colleghe e ai colleghi di Domani la solidarietà piena di ControCorrente Lazio, unita al nostro rafforzato impegno contro ogni forma di intimidazione ai giornalisti.