Una spy story ben costruita, con una trama avvincente sorretta da una scrittura scorrevole, dove l’inganno e la dissimulazione sono immanenti come nella migliore tradizione delle storie di spionaggio.
“Mio padre dice che hai ucciso anche una donna serba in Kosovo”.
Johnny stava fumando, come sempre. Era sdraiato accanto a me sul letto, avevamo appena fatto l’amore. Bloccò la sigaretta prima di portarsela alle labbra come se fosse un po’ sorpreso per la domanda.
“Aba lei era un soldato. Aveva fatto castrare uomini, stuprare donne e dare fuoco a bambini”.
“E’ vero che hai fatto tagliare a metà il cadavere per inchiodarlo su due croci alle porte di Pristina?”.
Lui spense la sigaretta, si alzò nudo dal letto e iniziò a vestirsi…..
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A questo efficace scambio di battute l’autore affida l’inizio del prologo che introduce il lettore alla trama dell’ultimo romanzo di Roberto Costantini: “Cenere alla cenere”, in libreria dal 28 febbraio scorso, con Longanesi Editore, per la collana La Gaja scienza (327 pp – € 22).
Una storia di spionaggio ben costruita, adrenalinica, accattivante, dalla prosa semplice ed efficace, che cattura il lettore sin dalle prime battute e lo catapulta nell’azione. Ma il romanzo è anche una storia d’amore, un amore assoluto, totalizzante, che non si arrende alla “ragion di Stato”, capace di resistere a qualsiasi prova.
Al centro della trama ancora lei: Aba Abate, nome in codice Ice, che abbiamo già imparato a conoscere nei precedenti romanzi di Costantini: “La falena e la fiamma”, “Una donna in guerra”, “Una donna normale”, sempre con Longanesi Editore.
Aba è una donna fredda come il ghiaccio, sicura di sé, incapace di esternare qualsiasi emozione, almeno sin da quando, a causa sua, qualche anno addietro, è morto il suo unico e vero amore, Johnny Jazir, colpito da un missile che ne ha falcidiato la famiglia: 4 mogli e 4 figli. Moglie separata di Paolo, con due figli, Cristina e Francesco, che la considerano una depressa cronica e una “rompiballe” assoluta, Aba nasconde a tutti la sua vera identità – dissimulata da un comune e banale impiego ministeriale – che è quella di un agente operativo dei Servizi da più di vent’anni, con all’attivo numerose azioni di intelligence in diverse parti del globo, soprattutto nei paesi medio-orientali.
Una doppia vita che scorre su un doppio binario: l’uno, rappresentato dalla finzione di una vita ordinaria, l’altro, da un lavoro in cui la vita viene messa continuamente a rischio. Una vita duale dunque, in cui la prima viene contemplata per essere immersa nella seconda.
Aba e Ice hanno una sola cosa in comune: un segreto del passato da tenere sepolto, ad ogni costo, ma che tornerà a bussare alla sua porta sino a minacciarne la vita.
“Il volo nel buio fu troppo breve, ricordo ancora il mio pensiero mentre precitavamo tenendoci per mano. Vorrei che questo volo non finisse più. Invece finì il volo e non vidi Johnny Jazir per quasi vent’anni. E la mia vita diventò un’altra vita, non la mia, quella di Ice”.
Ma veniamo alla trama. La minaccia che Ice dovrà affrontare questa volta è quella di un piano diabolico ideato per destabilizzare l’Italia, l’Europa e il mondo occidentale tutto. Una vendetta portata avanti da un uomo senza scrupoli, senza volto, figlio del deserto, a cui tutte le agenzie dei servizi del mondo occidentale danno la caccia da più di vent’anni, conosciuto come “Il generale”. Ma anche il generale ha un punto debole: un bambino, il figlio segreto del suo vecchio amico Mike Balistreri, che lui ha allevato con estrema durezza, sino a farlo diventare uno spietato assassino: Johnny Jazir. Ed ecco che la resa dei conti, tanto agognata dal figlio del deserto, è finalmente arrivata: la catastrofe è imminente!
“Cenere alla cenere” è un romanzo avvincente, che non lascia spazio a tentennamenti, con momenti ansiogeni di pura adrenalina che accompagnano il lettore fino all’ultima pagina, con un finale inatteso.