Negli ultimi venti anni, in molte aree del mondo, crisi climatiche, alimentari, guerre e conflitti di lunga durata hanno determinato lo spostamento di milioni di persone. Le cause storiche e le responsabilità di queste crisi sono diffuse e ci riguardano: l’alterazione del clima è in gran parte l’effetto di un modello di sviluppo e di consumo imposto dai Paesi più ricchi le cui conseguenze si scaricano in modo ancor più sensibile sui Paesi impoveriti; le crisi alimentari derivano non raramente da un uso delle terre e dell’acqua che privilegia colture intensive per il mercato globale e non per il soddisfacimento dei fabbisogni locali; le guerre si producono anche a seguito delle intrusioni post-coloniali dei Paesi del nord miranti allo sfruttamento delle risorse naturali che creano squilibri e conflitti tra aree limitrofe e che vengono alimentate con la vendita di armi.
La tragica commistione di problemi sociali, etnici, religiosi e di forme estreme di povertà, specie in Africa e in Asia, ha costretto moltissimi esseri umani a tentare di raggiungere le frontiere di Paesi più ricchi provando a rendere attuale ed esigibile quel “diritto all’asilo” sancito dall’articolo 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dal diritto dell’Unione Europea.
Il caso del Mediterraneo, mare di speranza e morte, è emblematico di questa inarrestabile e drammatica corsa verso una salvezza possibile. Da un lato, Paesi asiatici e africani da cui partono lunghe carovane di uomini, donne e bambini che, dopo aver attraversato miglia di deserto e montagne, cercano un imbarco per le porte d’ingresso in Europa (Grecia, Italia e Spagna in primis). Dall’altro un articolato sistema respingente formato da Paesi europei ed extraeuropei (Libia, Turchia, Tunisia) che, attraverso l’esternalizzazione dei controlli di frontiera, cerca di bloccare imbarcazioni che trasportano migliaia di disperati che cercano di raggiungere un approdo o essere salvati dalle Guardie Costiere o, in assenza di efficaci piani di salvataggio organizzati dagli Stati europei, da qualcuna delle navi umanitarie che agiscono per ribadire il valore di quel Diritto alla vita alla libertà e alla sicurezza sancito solennemente dall’articolo 3 della Dichiarazione Universale.
La lotta al traffico internazionale di esseri umani si è purtroppo spesso trasformata in un contrasto alle vittime del traffico, in chiaro contrasto con quanto disposto dal Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità organizzata transnazionale per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria che prevede che “ogni Stato Parte prende le misure opportune per fornire ai migranti un’adeguata tutela contro la violenza che può essere loro inflitta” (art. 16 paragrafo 2). È una situazione che si protrae da molti anni con gravissime perdite di vite umane e un terribile degrado degli istituti di diritto internazionale come il diritto di asilo e l’obbligo al salvataggio in mare. Tale situazione rischia di cancellare i presupposti della pacifica convivenza tra i popoli e gli accordi di pace siglati alla fine del Secondo Conflitto Mondiale che costituiscono la base giuridica su cui è stata fondata l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il rifiuto dell’approdo per le navi umanitarie, i sistematici ritardi nella concessione di un porto sicuro in cui poter sbarcare gli esseri umani strappati ai flutti del Mediterraneo, le condizioni estreme di sopravvivenza alle quali sono condotti i naufraghi a bordo delle stesse navi umanitarie, le severe incriminazioni e le indagini a cui sono sottoposti gli autori dei salvataggi, sono i problemi gravissimi con cui continuamente la società civile si scontra con le proprie istituzioni.
ADESIONI COLLETTIVE
Abareka – Organizzazione di volontariato
Agorà Abitanti della terra – Associazione per il diritto alla vita e la giustizia sociale
Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo – Progetto editoriale
ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione
Assopace Palestina – Associazione politica e culturale
Comitato per il Diritto al Soccorso in mare – Comitato di Garanzia delle Navi Umanitarie
Donne in nero – Movimento pacifista internazionale
Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli – Manifestazione cinematografica internazionale
Fondazione Finanza Etica – Fondazione culturale
LEFT – Rivista quindicinale
Linea d’Ombra – Organizzazione di volontariato di Trieste
Milano senza Frontiere – movimento popolare
Pax Christi Italia – Movimento cattolico globale
Pressenza – Agenzia giornalistica
RESQ People Saving People – Nave Umanitaria
Rete Sostenere Riace – Rete di solidarietà con il progetto Riace
SOS Mediterranee Italia ODV – Nave Umanitaria e organizzazione di volontariato
Tavola della Pace – Coordinamento Pace, Diritti Umani e Solidarietà
The Last Twenty – La voce degli ultimi 20 Paesi del mondo
Unimondo – Ong
Un Ponte per – Ong
Veglie contro le morti in mare – Movimento civico
ADESIONI INDIVIDUALI
Francesca Albanese – Rapporteur ONU in Palestina (OHCHR)
Don Mimmo Battaglia – Arcivescovo di Napoli
Enrico Calamai – Fondatore Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani
Don Nandino Capovilla – Parroco di Marghera
Valerio Cataldi – Caporedattore RAI 3
Raffaele Crocco – Presidente Atlante Guerre e Conflitti e UNIMONDO
Virgilio Dastoli – Movimento Europei Italia
Maurizio del Bufalo – Coordinatore Festival del Cinema dei Diritti Umani Napoli
Francesca De Vittor – Giurista, Comitato per il diritto al soccorso
Franco Dinelli – Direttore Centro Studi Economici e Sociali Pax Christi Italia
Alfio Foti – Convenzione per Diritti del Mediterraneo
Beppe Giulietti – Articolo 21
Flavio Lotti – Coordinatore Tavola della Pace
Simona Maggiorelli – Direttrice LEFT
Fabio Marcelli – Giurista
Ugo Melchionda – Portavoce di Grei250
Luisa Morgantini – Presidente Assopace Palestina
Alfio Nicotra – Co-Presidente Un Ponte per
Moni Ovadia – Attore, cantante e scrittore
Giacinto Palladino – First Social Life
Tonino Perna – Presidente The Last Twenty
Riccardo Petrella – Presidente Agorà Abitanti della Terra
Anna Polo – Agenzia Pressenza
Alessandro Porro – Portavoce SOS Mediterranee Italia
Don Giovanni Ricchiuti – Presidente Pax Christi
Domenico Rizzuti – Presidente Forum Italo Tunisino per la Cittadinanza Mediterranea
Angelica Romano – Co-Presidente Un Ponte per
Roberto Savio – Giornalista, direttore Othernews
Luciano Scalettari – Presidente Nave RESQ
Gianfranco Schiavone – Giurista ASGI
Filippo Severino – Pax Christi Campania
Simone Siliani – Presidente Fondazione Finanza Etica
Cecilia Strada – Resp. Comunicazione Nave RESQ
Fulvio Vassallo Paleologo – Giurista
Vincenzo Vita – Presidente Archivio Audiovisivo Movimento Operaio e Democratico
Alex Zanotelli – Missionario Comboniano