“Inaccettabili». Così il Comitato di redazione di Repubblica bolla, in un comunicato pubblicato anche sul sito web del quotidiano, le parole dell’attuale commissario della Dc siciliana, Totò Cuffaro, che, contestando un articolo del giornalista Claudio Reale relativo al medico che ha curato Matteo Messina Denaro e alla sua candidatura passata nel vecchio partito di Cuffaro, parla di “schifo” e “informazione diffamatoria”.
“Considerata la condanna per favoreggiamento alla mafia subita da Cuffaro, che per questo ha scontato cinque anni di reclusione a Rebibbia, e a maggior ragione considerato il contesto del lavoro di questi giorni, un linguaggio del genere non può passare inosservato”, rileva il Cdr.
«Nell’esprimere la nostra solidarietà a Claudio Reale – incalzano i rappresentanti sindacali –, ricordiamo e ribadiamo l’impegno decennale di Repubblica, delle sue giornaliste e dei suoi giornalisti, che non sono né saranno disposti a farsi intimidire da alcuno, in forma diretta o meno».
Assostampa Sicilia: “Intollerabili i toni. No a tentativi di limitare libertà di informazione”.
“Salvatore Cuffaro ha sferrato un attacco al quotidiano La Repubblica, contestando la notizia secondo cui il medico indagato fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro era stato candidato in una delle sue liste. La Giunta esecutiva dell’Associazione Siciliana della Stampa ritiene che le precisazioni o le rettifiche a un articolo (posto che contenga errori) siano legittime, ma sono intollerabili i toni utilizzati da Cuffaro che così si trasformano in un tentativo di limitare la libertà di informazione”. Lo afferma, in una nota, la Giunta esecutiva dell’Assostampa Sicilia.
@fnsisocial