«Mondanità spirituale»: è l’espressione teologica e morale di un peccato che riguarda tutti ma, in particolare, gli uomini di Chiesa. Lo ha descritto per primo dom Vonier, proprio nel libro Lo Spirito e la Sposa.
Papa Francesco, dalla sua prima omelia in poi, ripetutamente ha parlato della mondanità spirituale per una riforma della Chiesa che parta da una conversione proprio di coloro che si sentono già convertiti. Come cattolici, cediamo alla mondanità spirituale tutte le volte che facciamo il bene, rifiutiamo la ricchezza, il lusso e la mondanità materiale, ma lo facciamo per umanitarismo, per moralismo, per una religione dell’uomo che sembra avere accenti nobili, ma che non è la fede in Gesù. Una Chiesa così, secondo papa Francesco, diventa una «una ONG assistenziale» dietro di cui, come insegna dom Vonier, può nascondersi il diavolo.
Si sente spesso ripetere, ai nostri giorni, che il mondo è scristianizzato, che è spento perfino ogni interesse per i problemi religiosi.
Tale affermazione, innegabilmente fondata rispetto all’atteggiamento delle masse, appare invece troppo pessimistica quando si consideri che non poche coscienze, tra le più sensibili, accusano un acuto disagio e, dopo aver sperimentato i frutti desolanti del progressivo distacco da ogni idea del soprannaturale, si affannano a risalire l’abisso scavato da oltre due secoli di cultura laica e di indifferenza religiosa. L’uomo nel quale si affacciano tali istanze, che per dom Vonier è il più delle volte l’uomo di cultura, trova nella realtà viva della propria esistenza l’oggetto immediato di una grave meditazione. Ma egli si volge naturalmente anche ai libri, ai quali domanda una impalcatura logica e teoretica, non tanto per sovrapporla alle proprie esperienze, quanto per convalidare e armonizzare, nel rigore del sistema, i dati dell’intuizione e della propria sensibilità.
Nella religiosità concreta e quotidiana, come anche in quella meditativa ed escatologica, dom Vonier intravede una costante azione, un continuo operare dello Spirito Santo, attraverso cui operano le altre Persone della Santissima Trinità. Un’opera che si vede e quasi si tocca con mano all’interno della Sposa, ovvero della Chiesa, la cui costituzione e vita è avvenuta alla luce dello Spirito. In realtà, quando si sente parlare della Chiesa come della Sposa di Cristo di fatto si pensa a una vaga immagine mistica, senza un preciso corrispondente nella vita reale. Mentre per dom Vonier la Sposa è reale, è concreta, indipendentemente dalle mura che la vanno a comporre e delimitare.
«How could the children of the Bridegroom be sad?»
Come possono i figli della Sposa essere tristi? Si chiede dom Vonier. Chi accoglie dentro di sé la fede in Dio, in Cristo e nello Spirito e la coltiva dentro e insieme alla Sposa non può che essere ottimista. È anche un appello, quello lanciato da dom Vonier, a un superiore ottimismo, rivolto al mondo scettico e rassegnato, alla crisi che lo pervade, all’angoscia degli stessi cristiani che, presi dal comune contagio, hanno finito col perdere di vista le immutabili glorie della Chiesa.
Quando i cattolici dichiarano di essere una Chiesa, si assumono una ben grave responsabilità. È come se un gruppo di persone, costituitesi in una società ben definita e inconfondibile, proclamassero di fronte al mondo intero di formare un’accolta invincibile di eroi, una società che nessuna potenza del mondo potrà distruggere. Agire così, sottolinea dom Vonier, significa assumersi una spaventosa responsabilità: suscitare fermenti, provocare ostilità, attirarsi le più amare critiche, aprire il varco, nel resto dell’umanità, agli attacchi spietati di chi agisce per partito preso. E allora si chiede l’autore: chi non esiterebbe, con aria di trionfo, a denunciare le miserie di una società che si proclama divina?
L’odio nasce nel momento stesso in cui si manifesta il potere o la pretesa del potere. Quando la comune fede in Cristo stringe in vincolo di unità ed anima del suo soffio vitale un gruppo di uomini, allora la benevola tolleranza degli estranei si cambia in feroce ostilità.
Ma questa ostinata determinazione dei cattolici a proclamarsi Chiesa, si è attirata qualcosa di peggio della furia dei persecutori: ha provocato quel grande scandalo, che ha origine dalla evidente constatazione che la società la quale si arroga un carattere divino, appare ben diversa nella sua vita e nelle sue manifestazioni.
Sicuramente, secondo dom Vonier, se il Cristianesimo avesse conservato quella semplicità primitiva, per la quale ognuno è libero di trovare il Cristo seguendo la propria strada, di volgersi a lui secondo l’inclinazione del proprio sentimento, molte miserie dello spirito sarebbero state risparmiate.
Lo Spirito si è incarnato nella Chiesa, così come Cristo si è incarnato nella natura umana. Tuttavia, per dom Vonier, è necessario distinguere fra la santità della Chiesa e la sua innocenza. La santità è l’abbondanza delle opere di carità nella Chiesa, l’innocenza è l’assenza del peccato, o almeno del peccato mortale. La fecondità della Chiesa in ogni genere di opere buone tende a sfuggire agli occhi di molti mentre le colpe, reali o immaginarie, dei membri della Chiesa generano scandali e morbosità.
L’attacco aperto del protestantesimo contro il cattolicesimo conta ormai oltre quattrocento anni; l’assalto della incredulità moderna dura da oltre due secoli. Quest’onda di veleno ha forse contaminato la Chiesa?
Per dom Vonier l’azione missionaria è una via di grande speranza per la Chiesa e per lo Spirito.
L’autore è un teologo e un uomo del suo tempo. Oggi, quella che egli definisce “incredulità moderna” per certo si è estesa e rinforzata ma l’analisi condotta da dom Vonier è molto acuta e attuale. Molto interessante risulta anche la lettura della introduzione dei curatori dell’opera, che aiuta il lettore nella comprensione della reale portata di uno scritto di simil fattura.
Il libro
Dom Anscario Vonier O.S.B., Lo Spirito e la Sposa (Renzo e M. Cecilia Poggi, a cura di), Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2015.
Titolo originale dell’opera: The Spirit and the Bride, Burns Oates&Washbourne Ltd., London 1935.
L’autore
Dom Anscar Vonier O.S.B. (1875-1938): benedettino, poi abate dell’abbazia di Buckfast, considerato tra i maggiori teologi del suo tempo e autore di manuali di vita spirituale.