Durante uno dei leggendari ricevimenti organizzati da Lady Windermere – ambiti e frequentati da politici d’ogni livello, attrici, avventurieri, millantatori, esoteristi, dinamitardi e soprattutto Duchesse e altre nobildonne di vario rango che veleggiano più o meno leggiadramente sugli scaloni del palazzo come mongolfiere ciangottanti ornate di pizzi e broccati – al giovane Lord Savile viene presentato un chiromante grasso e sudaticcio, delle cui qualità profetiche la padrona di casa racconta mirabilie. Ebbene, l’umido chiaroveggente sbianca leggendo la mano di Savile, rifiutando in un primo tempo di esprimere la ragione del suo turbamento. Solo l’offerta di 150 sterline lo convince a rivelare che, secondo i sinistri incroci di linee da lui decifrati, Lord Savile è destinato a commettere un assassinio.
La costernazione del giovane è tale da farlo fuggire da Bentik House in preda all’angoscia. Savile vaga nottetempo per le strade di Londra, fino al pallido mattino che piano piano si riempie dei suoni e delle attività delle persone comuni – quegli stessi individui severamente biasimati da una fanciulla patrizia per il disdicevole radicalismo che mostrano nel pretendere addirittura di vestirsi in modo dignitoso. Per un istante sosta sulla soglia del reale, sfiorato dalla consapevolezza che il milieu futilmente altezzoso a cui appartiene sia, alla fine, crudele e privo di qualsiasi senso. Ma è questione di pochi istanti, la rivelazione si dissolve subito in un palpitìo svagato, lasciando prevalere il fascino iridescente dell’abisso.
C’è ben altro a cui pensare: essendo fidanzato con la deliziosa Sybil Merton, Arthur teme che quel molesto destino arrivi nel momento meno opportuno a incrinare il matrimonio ormai prossimo con Sybil, quindi non resta che accelerare i tempi selezionando subito la vittima fra parenti e amici. Prima rivolge le attenzioni delittuose alla cara zia Lady Clem, cercando di avvelenarla con una capsula gelatinosa piena di aconito che si prende cura di regalare all’anziana gentildonna in una graziosa bomboniera d’argento. Malauguratamente la zia oltrepassa l’Acheronte per cause naturali. Assai indispettito, Savile riesce a ottenere l’indirizzo di Herr Winckelkopf, un terrorista in grado di assemblare un orologio esplosivo da inviare in forma anonima al Decano di Chichester. Ma l’ordigno si rivela difettoso e finisce per diventare il gioco preferito dei bambini di casa.
Ormai disperato, una notte Savile scorge il floscio chiromante appoggiato a un parapetto e, colto da improvvisa illuminazione, lo getta nel Tamigi afferrandolo per le gambe. Che sollievo prova il giovane osservando il cappello di Mr. Podgers girare sull’acqua prima di seguire il proprietario nelle profondità del fiume. La fastidiosa incombenza è infine assolta, e il più sulfureo e satirico fra i racconti di Oscar Wilde può chiudersi lasciando nel lettore una sensazione di persistente disagio.
L’ omicidio di lord Arthur Savile-Lord Arthur Savile’s crime
di Oscar Wilde
- Editore: Leone
- Collana: I leoncini
- Traduttore: Leone V.
- EAN: 9788863934892
- ISBN: 8863934894
- Pagine: 114
- Formato: brossura
- https://www.scriptandbooks.it/2023/01/21/i-delitti-falliti-di-lord-arthur-savile/