“In Iran questa brutale repressione ha avuto inizio con l’arresto di cineaste, registi, documentaristi, giornalisti e studenti ingiustamente incarcerati per avere espresso il diritto alla libertà di espressione e la difesa dei valori contenuti nel linguaggio universale del cinema”.
Così l’Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ieri al Nuovo Cinema Aquila a Roma ha chiamato a raccolta il cinema italiano per chiedere l’immediata sospensione delle esecuzioni capitali, la fine degli arresti di donne e uomini che continuano ad opporsi coraggiosamente alla violenza cieca del potere, il rilascio dei prigionieri politici inclusi filmaker, registi, artisti, giornalisti ingiustamente perseguitati e privati delle libertà.
Centinaia le adesioni (tra cui anche Articolo 21) alla manifestazione tenutasi nella sala del quartiere del Pigneto. I nomi più significativi di registi, attori e sceneggiatori si sono mobilitati per la difesa dei diritti umani.