Ricordare David Sassoli attraverso i suoi discorsi per l’Europa, ma anche per l’Italia, come ha brillantemente fatto in un libro Claudio Sardo, è una scelta che ci aiuta a capire la lungimiranza e il peso politico del pensiero di questo nostro straordinario collega, fondatore di Articolo 21, nostro compagno di mille avventure, che del suo impegno politico ha fatto un manifesto di azioni e comportamenti, di pensieri e di atti concreti per cambiare le cose in un senso ben preciso, per fare in modo che “Il dovere delle istituzioni europee sia quello di proteggere i più deboli, e non di chiedere altri sacrifici aggiungendo dolore al dolore.” E’ un anno che abbiamo perduto David e oggi ci è ancora più chiaro quanto ci sia mancata la sua presenza, proprio in Europa, nel tragico momento dell’invasione dell’Ucraina.
Pensiamo alle parole che scrive nella prefazione del libro – dal titolo “La saggezza e l’audacia” – il presidente della Repubblica: Sassoli era aperto all’ascolto -scrive Mattarella. – cercava di cogliere i segni nuovi dei tempi, considerava il dialogo un tesoro prezioso cui attingere non soltanto nei momenti di difficoltà.
E’ difficile non pensare a quanto si sarebbe impegnato per spingere l’Europa a proporre anche tentativi per trovare una via di pace alla guerra in corso, così come fu decisiva la sua azione al parlamento europeo per far fare all’Unione Europea quel passo storico che è stato il Next Generation EU, cioè il piano di ripresa e resilienza.
E’ anche difficile non pensare a quanto sia mancato alla politica italiana dell’area progressista, ma sono ragionamenti difficili e forse fuori luogo. Ma l’assenza di David Sassoli è anche tutto questo, pur restando per noi che gli eravamo amici e che abbiamo lavorato a lungo insieme soprattutto un profondo dolore umano, misto alla gioia di avere avuto la fortuna di incontrarlo e di aver condiviso momenti belli insieme.