L’antimafia a scuola, tra i banchi, tra gli adulti di domani. Non come concetto sterile, né come spettacolo, ma come testimonianza di vita vera dai diretti protagonisti che la mafia la sentono sulla propria pelle, per ragioni differenti, e la combattono.
A Galatina in provincia di Lecce, articolo 21 Puglia con Fabiana Pacella, è tedofora di un importante messaggio dedicato ai ragazzi delle classi terze del commerciale, professionale, liceo dell’Istituto comprensivo Laporta-Falcone e Borsellino con il progetto “Pensiero e arte della Legalità”.
30 ore pomeridiane con i ragazzi che hanno volontariamente scelto di seguire il corso in orario extrascolare, per approfondire genesi, evoluzione, minacce, forme di contrasto della sacra Corona unita salentina e delle mafie in generale. Al termine della corso, gli studenti realizzeranno un cortometraggio a tema.
La responsabile di articolo 21 Puglia come esperta scelta dalla compagnia Tracce Creative nell’ambito del progetto della Regione Puglia ‘Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle mafie”, ha avviato una serie di incontri con gli alunni ogni lunedì scegliendo di uscire fuori dalle pagine scritte dalla cronaca, portando in classe testimonianze vive di diversi protagonisti.
Primo appuntamento con il questore della provincia di Lecce Andrea Valentino e il dirigente della squadra mobile Pasquale Testini che hanno parlato delle proprie esperienze professionali, della scelta di entrare in Polizia, e fatto visionare filmati di importanti operazioni a contrasto della criminalità organizzata.
La prossima settimana sarà la volta della capo area della direzione investigativa antimafia di Lecce, Carla Durante.
Seguiranno gli incontri con la giornalista che ha sfidato la camorra di Ponticelli, Luciana Esposito, e con Matilde Montinaro, sorella del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio.
“Nelle settimane seguenti avremo altri rappresentanti delle forze dell’ordine, giornalisti minacciati, familiari di vittime della mafia, la stessa comunità di articolo 21, magistrati e tutti coloro che da angolazioni diverse hanno affrontato e affrontano la mafia, a schiena dritta, con dignità, rimanendo sempre dalla parte giusta quella delle persone perbene. Ho ritenuto opportuno portare in classe la realtà, l’emozione, la sofferenza, la lotta”, spiega Pacella.
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