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Russki Mir: guerra o pace? – di Mikhail Shishkin (21lettere)

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In libreria dal 28 ottobre 2022

Ecco l’ultimo libro dell’autore vincitore del Premio Strega Europeo 2022
Pensavate che il popolo russo fosse riconoscente a Gorbaciov? Nemmeno per sogno, e sapete perché? Perché non è stato un vero Zar. Uno con la Z maiuscola.

21lettere riporta in Italia il talento di Mikhail Shishkin con un saggio inedito di grande attualità. Uno dei migliori scrittori della sua generazione, unico a vincere i tre maggiori premi letterari russi (Russian Booker Prize, Russian National Bestseller, Big Book Prize), vincitore del premio Grinzane Cavour nel 2008 e fresco vincitore del Premio Strega Europeo 2022, è stato definito dal Guardian il migliore romanziere russo vivente. Le sue opere sono tradotte in più di trenta lingue. Oppositore del governo Putin, da anni è impegnato nella valorizzazione della cultura e della letteratura russa.

Russki mir: Guerra o pace? è una raccolta di saggi di approfondimento su alcune dinamiche della Russia contemporanea con un orizzonte che parte dalla sua nascita. Partendo infatti dalle prime invasioni vichinghe, passando per l’occupazione mongola, Shishkin racconta della sua Russia fino ai giorni nostri; lo fa focalizzandosi maggiormente sull’ultimo secolo in cui la sua madrepatria ha tentato due volte di instaurare un governo democratico. La prima per pochi mesi nel 1917, dopo la caduta dell’impero zarista; la seconda per alcuni anni dopo il crollo della URSS negli anni Novanta.

L’autore ci parla di due futuri, quello semplice, che sta vedendo la Russia invasa dai rifiuti e da un decadimento dell’assistenza medica che ha portato un quarto dei russi ad una vita media di soli 55 anni, quello di un paese svuotato della sua popolazione, che sta emigrando nella vicina UE.

Il futuro anteriore invece è fatto di giovani che scendono in piazza senza sconforto o disperazione, ma con fiducia in sé stessi, e che rispondono così alle interviste: “Lassù ci hanno portato via tutto quello che c’era nel Paese. Sono venuta perché non mi portassero via il futuro.”

Russia e Occidente, ci osserviamo attentamente l’un l’altro da secoli, ma non riusciamo a vederci bene. Qualcosa non va nella messa a fuoco. Non vediamo altro che immagini riflesse.

Mikhail Shishkin

 

“Unless life is transformed into words, there will be nothing.” …Shishkin’s writing is both philosophically ambitious and sensually specific. The Guardian

Shishkin’s language is wonderfully lucid and concise.
Times Literary Supplement

Shishkin is a writer with a compelling sense of the skull beneath the skin. The Sunday Times

 

L’AUTORE

Mikhail Shishkin è nato a Mosca nel 1961, da metà degli anni ’90 vive a Zurigo dove lavora come insegnante e traduttore per i rifugiati. Nel 2010 diventa il primo e tutt’ora unico scrittore a vincere i tre più importanti premi letterari russi con il Big Book Prize assegnato a Pis’ Movnik (Punto di Fuga, edito da 21lettere). È considerato uno degli autori più importanti della letteratura russa contemporanea. Si oppone dichiaratamente al governo di Putin, nel 2013, in seguito all’occupazione della Crimea, ha rifiutato di rappresentare la Russia al Book Expo negli Stati Uniti.  Da anni impegnato nella promozione della cultura e della letteratura russa, Shishkin pubblica articoli su The New York Times, The Wall Street Journal, The Guardian, Le Monde, The Independent, e altri importanti quotidiani.

Traduzione di Veronica Giurich Pica

19,00 € / 256 pagine / ISBN 9788831441490


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