“Rispetto all’attacco che abbiamo subito come stampa, in questo momento è in corso una investigazione di polizia per possibili crimini di guerra”. Lo comunica, oggi venerdì 22 dicembre, Claudio Locatelli alla segretaria regionale del Sindacato giornalisti Veneto, Monica Andolfatto, all’indomani del direttivo regionale partecipato da remoto dallo stesso Locatelli, nel quale il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, aveva sollecitato l’intervento sul caso del sindacato giornalisti internazionale e dell’ambasciata italiana.
Ed è stata proprio quest’ultima, ne pomeriggio, ad attivarsi come continua a spiegare Locatelli: “Su iniziativa dell’ambasciata italiana è stato avviato un protocollo di verifica di crimini di guerra e un’indagine lanciata a livello internazionale, per ora nella fase uno è cioè a carico della polizia ucraina”.
Polizia ucraina che ieri, giovedì 22 dicembre, ha chiamato Locatelli: “Gli investigatori ucraini ci hanno contattato e sono venuti ad analizzare la macchina e tutte le dichiarazioni. Ribadisco, stanno procedendo per crimini di guerra”.
Locatelli, reporter indipendente, residente a Padova, lunedì 19 dicembre è stato vittima insieme al cineoperatore Nicolò Celesti e al loro interprete di un attacco dell’artiglieria russa a Kherson: la loro auto, segnalata in maniera visibile con la scritta press, è stata bersagliata da numerosi colpi. Un miracolo se gli occupanti sono riusciti a salvarsi riportando per fortuna ferite lievi.
(Nella foto Claudio Locatelli)