Giornalismo sotto attacco in Italia

Oggi, domani e sempre in piazza contro i bavagli alla libertà di informazione

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“Ma basta co sto’ Saviano, non ha neppure la tessera da giornalista..”
Questo il tenore di alcune telefonate ricevute da cosiddetti componenti della “corporazione” e mai come in questo caso la definizione è quella giusta.
Per non parlare di chi ci ha invitato a a non rompere le scatole denunciando l’acquisizione dei tabulati telefonici di Sigfrido Ranucci e di Giorgio Mottola di Report, e conseguente violazione delle norme su segreto professionale e tutela delle fonti,
Guai poi, a sostenere le ragioni di Assange che ha rivelato i dossier truccati al fine di provocare invasioni, guerre, commercio di armi, sfruttamento.
Che dire delle querele di “governo” contro la redazione del Domani, che aveva osato raccontare i conflitti di interessi di alcuni componenti del governo in carica.
Stesso film contro la Stampa e il direttore Massimo Giannini.
Per non parlare delle “querele bavaglio” contro croniste e cronisti che indagano su mafie,  malaffare e corruzione.
Nel frattempo i prefetti, vedi Salerno, vogliono dettare le norme ai cronisti e i procuratori decidono sulla rilevanza pubblica e sociale delle notizie di cronaca e si annunciano nuove strette sulle intercettazioni.
Dal momento che in politica valgono le parole dette, ma anche i silenzi e le omissioni, sarà appena il caso di ricordare che anche il nuovo governo annuncia norme restrittive, ma non annuncia mai norme contro le querele bavaglio, tutela delle fonti , segreto professionale, equo compenso.
Mai come in questo caso i silenzi sono altrettanti macigni sulla strada del libero esercizio del diritto di cronaca, come hanno più volte denunciato,negli anni, l’associazione articolo 21 e la federazione della stampa.
Nei prossimi rapporti internazionali sulla libertà di informazione, non dovrebbe essere difficile, a questo punto, raggiungere Polonia e Ungheria.
Per queste ragioni saremo, domani alle ore 13, in tribunale a Roma dalla parte di Saviano e contro le querele scagliate dalla presidente del consiglio, ma saremo ovunque sarà minacciato l’articolo 21 della costituzione, a difesa di un principio e non solo di una persona o di una redazione.
Chi ha ancora a cuore la Costituzione e la libertà di informazione è atteso mercoledì alle ore 9,30 ,in via Teulada a Roma, davanti alla Rai, per la inziativa promossa da Fnsi,ordine nazionale e regionale, Usigrai, Articolo 21, contro i bavagli di ieri e di oggi.
Chi oggi se la ride, presto scoprirà che quel bavaglio lo potrà riguardare  e quando chiederà la solidarietà, per parafrasare Bertolt Brecht, scoprirà amaramente di essere restato da solo.
Noi ci saremo,come sempre, da sempre.


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