Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto di Metà a rimuovere da Facebook la pagina di CasaPound, revocando così le ordinanze cautelari di segno opposto del 2019 e del 2020. La Sezione diritti della persona e immigrazione civile ha stabilito che la policy di Meta che vieta a certe organizzazioni di essere presenti sulla sua piattaforma è conforme al quadro normativo europeo e italiano. Nella sentenza, i “discorsi d’odio – poiché in grado di negare il valore stesso della persona così come garantito agli artt. 2 e 3 Cost. – non rientrano nell’ambito di tutela della libertà di manifestazione del pensiero, la quale non può spingersi sino a negare i principi fondamentali e inviolabili del nostro ordinamento”. Per i giudici quindi Facebook “aveva il dovere legale di rimuovere i contenuti, dovere imposto anche dal codice di condotta sottoscritto con la Commissione Europea”.