Twitter ha sospeso gli account di diversi giornalisti di alto profilo che coprono il social ed Elon Musk. La lista comprende i giornalisti delle più importanti redazioni come CNN, New York Times e Washington Post.
Le sospensioni sono arrivate senza preavviso, il giorno dopo che Twitter ha cambiato la sua politica sulla condivisione di “informazioni sulla posizione in tempo reale” nata dalle attività social di un account che utilizzava i dati di volo pubblici per condividere la posizione dell’aereo privato di Musk.
Molti dei giornalisti coinvolti avevano seguito gli sviluppi di quel cambiamento di regole improvviso. Tra questi anche Drew Harwell, che si occupa di tecnologia per il Washington Post.
“Harwell è stato bannato da Twitter senza preavviso, processo o spiegazione, in seguito alla pubblicazione dei suoi report su Musk – ha dichiarato in una nota l’editore esecutivo, Sally Buzbee – il nostro giornalista dovrebbe essere reintegrato immediatamente”.
Altri otto giornalisti sono stati sospesi, tra questi Ryan Mac che si occupa di tecnologia per il New York Times e il giornalista della CNN Donie O’Sullivan. Tutti accusati di aver diffuso informazioni private che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza di Musk e della sua famiglia.
Ma a gettare ombre sulla reale motivazione del ban di Harwell una email inviata da Musk al giornalista. L’oggetto del contendere è un’inchiesta pubblicata dal Washington Post secondo cui la piattaforma sarebbe assediata da una vasta rete di account riconducibili a QAnon. Il gruppo cospirazionista di estrema destra alla deriva dopo la sconfitta di Trump alle presidenziali, avrebbe trovato nuova linfa su Twitter dopo l’acquisizione di Elon Musk. Inchiesta che ha mandato su tutte le furie il patron di Twitter. Intanto alla lista dei giornalisti sospesi si aggiungono anche Matt Binder, Tony Webster, Keith Olbermann, Micah Lee, Steve Herman e Aaron Rupar. Un numero destinato a salire.
Mentre la scure della censura di Musk si abbatte sui giornalisti, dalla comunità internazionale arrivano le prime dure reazioni.
La sospensione degli account di alcuni giornalisti su Twitter è un “precedente pericoloso”, ha commentato il portavoce dell’Onu. Le Nazioni Unite sono “molto turbate” dalla sospensione arbitraria decisa da Elon Musk, che “costituisce un pericoloso precedente in un momento in cui i giornalisti di tutto il mondo devono affrontare censura, minacce fisiche e anche peggio”.
Critiche anche dalla Germania: “Twitter, c’è un problema sulla libertà di stampa” – “La libertà di stampa non può essere attivata e disattivata a piacimento. Da oggi anche i giornalisti qui sotto non possono più seguirci, commentarci e criticarci. Abbiamo un problema con questo, Twitter”. Lo ha affermato, tramite un tweet, il ministero degli Esteri della Germania, in riferimento alla notizia della sospensione dei giornalisti. Al suo post, il ministero degli Esteri tedesco ha allegato gli screenshot degli account dei reporter sospesi.
“Le notizie sulla sospensione arbitraria dei giornalisti su Twitter sono preoccupanti“. Lo ha scritto su Twitter la vicepresidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea, Vera Jourova. “Le notizie sulla sospensione arbitraria dei giornalisti su Twitter sono preoccupanti. La legge sui servizi digitali dell’Ue richiede il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali. Questo è rafforzato dal nostro Media Freedom Act. Elon Musk dovrebbe esserne consapevole. Ci sono linee rosse. E sanzioni, presto.”
P.S. Elon Musk ha annunciato durante la notte che farà ripristinare gli account su Twitter dei giornalisti che erano stati censurati. La scelta avventura dopo aver lanciato un sondaggio fra gli utenti.
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