La guerra in Ucraina ha causato 12 morti di giornalisti, ma è altrettanto drammatico quello che succede in Messico, dove le uccisioni dei giornalisti avvengono per mano delle organizzazioni criminali che uccidono i cronisti d’inchiesta nella più completa impunità. Undici sono stati i giornalisti ammazzati nel Paese sudamericano _quelli documentati, almeno _ anche se il dato reale rischia di essere più elevato. Sei omicidi di colleghi sono invece quelli documentati ad Haiti, a causa dei disordini e al collasso del sistema in atto.
In totale, la Americhe contano 29 uccisioni di giornalisti, l’Europa 13, il Medio Oriente 5, l’Africa 4, mentre 16 sono i delitti nell’area Asia Pacifico.
Ci sono poi i dati sempre più preoccupanti degli arresti che coinvolgono la categoria. Sono 375 i giornalisti dietro le sbarre, di cui 124 in Europa. Nel perimetro Europeo, 52 giornalisti sono in carcere in Turchia, 33 in Bielorussia, 19 in Russia, 13 in Ucraina (compresi i territori occupati della Crimea ) 4 in Azerbaijan (quest’ultimo è un paese affiliato alla Efj), 1 in Georgia, 1 in Polonia e 1 nel Regno Unito. Efj e Ifj ritengono dunque urgente e improcrastinabile una delibera dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che vari la Convenzione della Ifj sulla sicurezza e indipendenza dei giornalisti.
Il segretario generale della Efj, Ricardo Gutiérrez, ha fatto un appello ai governi di tutti i Paesi europei affinché implementino la Raccomandazione 2016 /4 sulla protezione dei giornalisti.