Inviamo alcuni stralci dell’intervento del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli. In allegato il testo integrale
“(…) Il giornalismo è e resta una bussola in un territorio dove – solo in apparenza – tutti possono parlare ad una infinità di persone. Per questo il giornalista, oggi, deve avere ancora più attenzione ai propri doveri: verifica rigorosa delle fonti, continenza nel linguaggio, accuratezza della narrazione, rispetto – sempre e comunque – per le persone. Ma ci sono criticità che vanno affrontate. (…)
L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di giornalisti sotto scorta per la loro attività (22), che ha avuto il maggior numero di giornalisti uccisi per il loro lavoro (30 in sessanta anni). Abbiamo il numero più alto di minacce e aggressioni contro gli operatori dell’informazione.
In Italia c’è un numero elevato di azioni giudiziarie di stampo intimidatorio contro i giornalisti. L’80 per cento di esse vengono archiviate o finiscono con assoluzioni. Da troppi anni si discute inutilmente di un intervento normativo che scoraggi le querele bavaglio.
Certo, i giornalisti non sono infallibili e chi sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità; ma occorrono regole nuove. Anche per un semplice richiamo disciplinare ci sono cinque gradi di giudizio. Occorre inoltre una norma che permetta agli Ordini di dare pubblicità alle sanzioni comminate senza rischiare di essere sottoposti a esorbitanti richieste risarcitorie per violazione della privacy. (…)
Spero che tra le tante domande che Le verranno rivolte ce ne sia almeno una sul precariato nell’informazione. (…)
Un giornalismo responsabile e al passo con i tempi è indispensabile per un paese moderno, ma siamo legati ad una legge professionale che fra poco compie sessanta anni, con princìpi ancora validi ma tante norme obsolete e inadeguate.
Chiediamo al Parlamento e al governo di affrontare questi nodi ormai indifferibili.
Informazione e comunicazione sono la risorsa più preziosa del nostro tempo, l’asse portante per la costruzione del nostro futuro. Noi ci siamo, e non faremo mancare impegno e passione, nel rispetto della nostra Costituzione, che è e resterà il nostro punto di riferimento etico e civico. Per continuare ad essere al servizio dei cittadini, della democrazia, dell’Italia.”