Sbarchi in Sicilia lontani dagli occhi indiscreti dei giornalisti sul “protocollo Piantedosi”

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C’è un risvolto assurdo nel complesso delle molte cose surreali che stanno accadendo sul fronte degli sbarchi in Sicilia. Per esempio, come denunciato da Sergio Scandura, uno dei giornalisti che segue più da vicino l’arrivo dei migranti, “un blocco così è senza precedenti, anche per il numero delle navi coinvolte”. E poi c’è il “fronte informazione” perché la stampa viene tenuta lontana dal molo di Levante, dove dovrebbero attraccare le navi e in tal modo è impossibile cosa succede. Di fatto non si può seguire cosa accadrà quando e se verrà applicato quello che è stato definito il “protocollo Piantedosi”, ossia lo sbarco selettivo, “solo i più fragili”. Una situazione definita assurda da più fonti nazionali e internazionali. Per alcuni è un remake di quanto si è visto nel 2018. E tornano anche gli stessi concetti già affrontati in sede giudiziaria come la protezione umanitaria da riconoscere per le violenze subite nel Paese di transito, qual è la Libia in cui plurime inchieste giornalistiche hanno provato l’esistenza di lager e blocchi violenti dei migranti in fuga e, appunto, in transito. Al momento secondo i resoconti giornalistici le autorità italiane vorrebbero far scendere i fragili e poi imporre al comandante di ripartire ma ciò sarebbe in contrasto con il diritto di chiedere asilo. Per ora dalla nave Humanity sono scese 144 persone sulle 179 presenti a bordo.


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