ASTA BENEFICA PER IMBAVAGLIATI
All’istituto Italiano per Gli studi Filosofici, i generosi artisti Luciano Ferrara, Marisa Laurito, Sergio Siano, Stefano Renna, Renato Esposito e Giuseppe Klain metteranno a disposizione le loro opere per raccogliere fondi a favore del Festival Internazionale di Giornalismo Civile, che rischia la chiusura
Lunedì 28 novembre – ore 18.30 Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Napoli – Via Monte di Dio, 14
NAPOLI. Un’asta benefica per “Imbavagliati”. Luciano Ferrara, Marisa Laurito, Sergio Siano, Stefano Renna, Renato Esposito e Giuseppe Klain, metteranno generosamente a disposizione le loro opere, per raccogliere fondi a favore del Festival Internazionale di Giornalismo Civile, per il quale sono stati protagonisti nelle varie edizioni e che rischia la chiusura. L’evento solidale, fortemente voluto dal presidente Massimiliano Marotta, il quale si augura di poter ripetere ogni anno l’iniziativa di sostegno, si svolgerà nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, lunedì 28 novembre alle ore 18.30.
Battitori d’asta d’eccezione Rosaria De Cicco (attrice), Elena Coccia (avvocato), Fatou Diako (presidente consulta immigrati del Comune di Napoli), Massimiliano Quintavalle (ex operaio della Whirlpool), Mimmo Rubio (giornalista sotto scorta) e Claudio Silvestri (segretario Sugc).
Dal 2015 il festival, ideato e diretto da Désirée Klain, è l’unico appuntamento in Italia consacrato alla tutela della libertà di stampa e di parola in Italia e nel mondo, che porta a Napoli quei giornalisti, che hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali, ma nonostante questo hanno messo in pericolo la loro vita per poter parlare, raccontare, denunciare. Nelle sette edizioni, realizzate al Pan/Palazzo delle arti di Napoli, lì dove è custodita la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo dell’iniziativa, sono stati ospitati più di 200 testimoni da quei paesi in cui fare informazione è rischioso, come Turchia, Iran, Siria, Russia, Ucraina, Cina, Afghanistan, Algeria, Kurdistan, Colombia, Messico.
Nell’ultima edizione “straordinaria” a maggio scorso, nata in nome della pace, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze di occupazione russe, tra i numerosi invitati, sono intervenuti: Wafa Ali Mustafa, giornalista siriana in esilio a Berlino, simbolo internazionale della Resistenza del suo popolo e vincitrice del Premio Pimentel Fonseca 2022 (prologo del festival); Oksana Chelysheva, in passato collaboratrice della «Novaya Gazeta», testata storica per la quale ha lavorato con la sua “maestra” Anna Politkovskaja; Alexander Nevzorov, ex parlamentare russo, attualmente dissidente e condannato da Mosca con le recenti leggi bavagli; Waad al-Kateab, inclusa dal “Time” tra le 100 donne più influenti del 2020, giornalista e regista siriana, nominata al Premio Oscar per il documentario-capolavoro “For Sama” e Najeeb Farzad, attivista afghano rifugiato in Italia dopo la risalita al potere dei talebani
Voci senza paura, per guerre attuali e “dimenticate” si sono strette attorno allo slogan “Chi dimentica diventa colpevole”: si rinnova ogni anno dal festival l’appello per chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla, Giulio Regeni e Ilaria Alpi.
“Gli ultimi ospiti – spiega Désirée Klan – come quelli di tutte le edizioni precedenti, i cui nomi potrete leggere sul nostro sito www.imbavagliati.it, dimostrano la forza e la potenza di questo festival, che però oggi rischia di chiudere. Imbavagliati è un format originale che richiede un grande impegno, anche in termini economici, ma assolutamente fondamentale per non lasciare soli i reporter. La lotta contro il bavaglio, infatti, non può fermarsi quando si spengono i riflettori della manifestazione e quando gli invitati tornano nei rispettivi Paesi, rischiando la propria vita per raccontare la verità. Negli scorsi anni, questo lavoro è stato svolto dai giornalisti volontari, che si dedicano al festival ma, ovviamente, questo non è un modello sostenibile. I finanziamenti che riceviamo sono assolutamente insufficienti per sostenere l’iniziativa. Questo lavoro, infatti, non può basarsi esclusivamente sulla passione e buona volontà di persone che sospendono per un periodo le proprie attività, di studio e professionali. Così abbiamo deciso che, se non riceveremo nessun sostegno, saremo costretti ad abbandonare il nostro progetto, chiudendo definitivamente il sito e privando così le centinaia di coraggiosi giornalisti che si sono avvicendati dal 2015 sulla piattaforma, di uno spazio importante e riconosciuto che ne aveva amplificato le voci”.
Ogni anno fa da prologo al festival il “Premio Pimentel Fonseca”, realizzato proprio con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota napoletana e fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, che trovò la morte nei moti rivoluzionari napoletani il 20 agosto del 1799 a piazza Mercato. In onore della storica giacobina, le protagoniste della manifestazione sono giornaliste e attiviste, che portano avanti la difesa dei diritti civili, come nella prima edizione, quando fu premiata la giornalista russa Oksana Chelysheva, in seguito nel 2016 fu insignita Djimi Elghalia, attivista del popolo Saharawi; il “Premio Pimentel Fonseca 2017” è stato ritirato dall’attore Carlos Bardem, fratello del premio Oscar Javier e di Mónica, al posto della madre Pilar Bardem, celebre attrice e vincitrice del famoso Goya. L’edizione del 2018 ha invece celebrato Daphne Caruana Galizia, per la quale ha ritirato il premio l’amica, collega e connazionale, Caroline Muscat. Inoltre, in quell’occasione è stato anche attribuito il Premio Pimentel Fonseca “Honoris Causa” a Olga Rodríguez, altra giornalista e attivista spagnola. Anche la manifestazione del 2019 premia una spagnola, la giornalista e ricercatrice Helena Maleno, a ritirare il premio “Honoris Causa” Carola Rackete, la comandante tedesca della ONG tedesca Sea Watch 3. Ad essere insignita nell’edizione telematica del 2020, è stata la giornalista colombiana Claudia Julieta Duque.
Le tematiche del festival nel 2020 sono state oggetto di una tesi di laurea in “Global Journalism and Public Relations”, alla facoltà della prestigiosa università britannica “Coventry”. Nella penultima edizione con diecimila visualizzazioni in soli sei giorni di programmazione– dal 16 al 20 dicembre 2020 – per la prima volta proposta online, causa emergenza covid, il pubblico ha assistito agli eventi della manifestazione sul neonato sito www.imbavagliati.it, che conta la collaborazione dei più autorevoli giornalisti internazionali come Ignacio Cembrero, Jeremia Marquinez, Tulio Hernandez etc. Inoltre, la redazione di Imbavagliati ha ospitato i più importanti vignettisti italiani del calibro di Stefano Disegni, Fabio Magnasciutti, Enrico Caria, Riccardo Marassi e Mauro Biani.
Tante le mostre prodotte da “Imbavagliati”, tra queste ricordiamo una storica “antologica” della grande e compianta artista siciliana, Letizia Battaglia, che ritornava a Napoli dopo 22 anni, quella del vincitore del “World Press Photo”, Alfred Yaghobzadeh, che portò in Italia cento delle sue immagini dalle guerre nel mondo e ancora il maestro Uliano Lucas, i reporter Stefano Renna, Sergio Siano, Giovanni Izzo; numerose anche le esposizioni internazionali, come nell’ultima edizione, “Life in Syria for Imbavagliati”, con i contributi dal fronte dei fotografi siriani: Mahmoud Abdur-Rahman, Mohammad Amen Qurabi, Emad Najm Husso, Jalal Al-Mamo e Nour Kelze.
“Imbavagliati”, prodotto dall’associazione culturale “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria”, è un format originale, promosso nelle scorse edizioni dal Comune di Napoli e dalla Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, realizzato in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, l’UsigRai, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Articolo 21, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il Goethe Institut Napoli, l’associazione “Macs -Mecenati per l’arte, per il cinema, per lo sport” e con il patrocinio dellaRegione Campania, di Amnesty International Italia, Unicef Italia /per ogni bambino, della Fondazione Banco di Napoli, della Fondazione Siani, del Consolato della Repubblica democratica del Congo per il Sud Italia e della Camera di Commercio di Napoli.
Link trailer “Imbavagliati” https://www.youtube.com/watch?v=TbGEMpOh1pg&t=2s