In centomila al corteo della pace di Roma. Articolo 21: la guerra è (anche) la negazione della libertà di espressione

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“La guerra di Piero” apre il lunghissimo corteo per la pace: sono le 14 e il centro di Roma poche altre volte è stato così colorato. Le bandiere della Cgil sono le più numerose già da mezzogiorno e il  maxistriscione della Marcia Perugia-Assisi avvolge metà di piazza della Repubblica. In breve davanti alla basilica di Santa Maria degli Angeli si ritrova il mondo dell’associazionismo laico e cattolico, i volontari, le scuole, gli studenti delle maggiori università italiane, gli ambientalisti, i comitati per i diritti civili. centomila persone dagli accenti diversi, dai volti e dalle età più diverse sono a Roma in un pomeriggio di novembre senza nuvole a dispetto delle previsioni e nella folla si confondono politici, intellettuali, scrittori, giornalisti, docenti universitari, mamme che lottano contro l’inquinamento provocato dalle fabbriche di armi e una street band che accompagna quella che, alla fine, è una carovana di donne e uomini che credono che la guerra potrà finire anche domani se ce ne sarà la volontà. Ad aprire il corteo lo striscione Europe for Peace portato da scout e da giovani della Comunità di Sant’Egidio a seguire i rappresentanti delle organizzazioni promotrici e rappresentanti delle istituzioni (sindaci, gonfaloni, presidenti regioni e province). C’eravamo anche noi di Articolo 21 a dire che la guerra a molto a che vedere con la libertà di espressione negata e che nonostante tutto i giornalisti continuano a raccontare ogni giorno, ad ogni ora e in tempo reale, cosa sta succedendo in Ucraina. Il corteo si è snodato attraverso via Terme di Diocleziano, via Cavour, piazza Esquilino, via Merulana per poi arrivare, dopo avere attraversato via Manzoni, in piazza di Porta di San Giovanni. Moltissime le bandiere arcobaleno e gli striscioni. Davanti alla basilica di Santa Maria degli Angeli ne è stato esposto uno con la parola “Pace” declinata dieci lingue. L’evento si è concluso sulle note di Bella Ciao. Secondo la questura i partecipanti sono 30mila. E’ stata una manifestazione con tanti messaggi uniti a quelli della pace, attuata da migliaia di persone che credono che un altro mondo sia possibile.


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