L’aeroporto di Ciampino è vietato ai manifestanti e anche ai giornalisti. E’ una brutta storia quella che emerge dal racconto di due giornalisti che sabato hanno tentato di seguire la protesta degli attivisti della rete Roma Climate Strike, che hanno occupato per poco tempo e in maniera simbolica l’ala dello scalo dedicata ai jet privati. Gli ambientalisti con quel blitz volevano far notare in modo plateale quanto sia elevato l’impatto degli aerei privati che si spostano anche per una sola persona e inquinano come i voli di linea. Emblematico uno dei cartelli esposti “il vostro decollo è il nostro tracollo”. Iniziative analoghe si sono avute anche in altri aeroporti destinati a linee private, ma a Roma è accaduto qualcosa di diverso che nel resto del mondo. I manifestanti che erano riusciti a raggiungere i jet nello scalo dedicato sono stati portati via dalla polizia e denunciati e, incredibilmente, è stato negato ai giornalisti presenti di documentare sia la protesta che i risvolti. Alcuni cronisti sono stati addirittura denunciati. A raccontare l’episodio è stato Valerio Renzi, inviato a Ciampino per Fanpage e rimasto bloccato oltre le transenne per ore, senza poter seguire la manifestazione né intervistare i presenti. L’altro giornalista, Mattia Fonzi, collaboratore e ricercatore per Open Polis ha riferito che la polizia ha caricato sia gli attivisti che la stampa. “Ci hanno spinto fin fuori all’atrio del terminal, ci hanno accerchiato e mantenuti in stato di fermo”, ha scritto Fonzi sul suo profilo raccontando altresì che era in corso un’azione pacifica presso il terminal dei jet privati “perché due ore di un jet di lusso consumano all’incirca la CO2 di una persona in sei anni”.
Poche ore più tardi c’è stato l’intervento di Nicola Fratoianni. “Un’azione di protesta assolutamente pacifica e non violenta. Eppure, dopo esser stati fermati, sono stati denunciati con l’accusa di “violenza privata” e “attentato alla sicurezza dei trasporti”, ha detto, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare su quanto accaduto dopo aver espresso “solidarietà e vicinanza ad attivisti e giornalisti coinvolti”.
“I cronisti che erano a Ciampino stavano solo esercitando il diritto di cronaca, saremo al loro fianco e a loro disposizione in ogni sede”, ha detto il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.