“L’ennesima condanna per le minacce nei confronti del vicedirettore dell’Agi, Paolo Borrometi e la prima condanna di un ‘leone da tastiera’ che diffamò l’inviato di Repubblica Paolo Berizzi sono due buone notizie. Finalmente anche dai tribunali arriva il messaggio che chi insulta o aggredisce un giornalista, anche sui social, poi viene chiamato a risponderne”. Lo afferma, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana.
“L’auspicio – prosegue il sindacato – è che continui ad essere così anche negli altri procedimenti aperti, e sono tanti. La Fnsi, subito schierata al fianco di Paolo Borrometi e Paolo Berizzi, esorta tutti coloro che finiscono nel mirino a denunciare sempre odiatori e violenti e rinnova l’impegno ad essere scorta mediatica, non solo nelle aule di giustizia. È necessario che passi un concetto importante: odiare deve costare. Nel caso di Berizzi, con l’odiatore condannato a risarcire anche le parti civili, fra cui la Fnsi, il conto sarà pure salato”.
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