Lunedì scorso, il sindacato dei giornalisti RUJ (Unione dei giornalisti russi) ha annunciato sul proprio sito Web che la segreteria generale dell’organizzazione aveva deciso di aprire quattro filiali nei territori ucraini annessi illegalmente dalla Russia il 30 settembre: a Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Nel prossimo futuro, quando saranno approvati gli statuti delle nuove filiali, il numero delle filiali sedi regionali della RUJ sarà aumentato a 89, si legge nella nota.
La Federazione europea dei giornalisti (EFJ) ha immediatamente condannato questa decisione e ha invitato la Ruj, che peraltro per propria scelta ha deciso da tempo di uscire dalla Efj, a rinunciare al proposito di aprire sedi nei territori invasi. La Federazione europea ha anche ribadito la massima solidarietà ai sindacati dei giornalisti ucraini,l’Unione nazionale dei giornalisti dell’Ucraina(NUJU) e il Sindacato dei media indipendenti dell’Ucraina ( IMTUU), due organizzazioni che fin dall’inizio del conflitto lavorano per aiutare in ogni modo, anche con aiuti materiali, i propri iscritti. Il presidente della NUJU, Sergiy Tomilenko, e il presidente dell’IMTUU, Serhiy Shturhetsky, hanno immediatamente condannato le intenzioni della Ruj: “Le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sono territori ucraini _ hanno dichiarato congiuntamente _ . Le sedi regionali dei nostri sindacati sono attive e funzionanti da molto tempo in queste zone. La creazione di filiali della RUJ sul territorio dell’Ucraina è una grave violazione del diritto internazionale e un’ingerenza nella sfera di attività di NUJU e IMTUU”.
“Questi accordi sembrano una provocazione di cui avremmo potuto fare a meno”, ha affermato la presidente dell’EFJ, Maja Sever. “Posso capire che l’Unione Russa dei Giornalisti sia dovuta intervenire per sostenere i giornalisti in difficoltà nei territori ucraini occupati, ma non c’era motivo di spingersi fino a stabilire quattro nuove filiali della RUJ in queste regioni ucraine illegalmente annesse alla Russia. In tal modo, la RUJ partecipa attivamente alla politica del Cremlino di russificazione delle regioni occupate. I giornalisti dei nuovi territori annessi dovranno decidere se accettare i nuovi leader e le loro organizzazioni, o resistervi, rischiando la vita”.
E il segretario generale dell’EFJ, Ricardo Gutiérrez, ha denunciato la decisione della RUJ durante la riunione del Comitato esecutivo della Confederazione europea dei sindacati (CES), che stava discutendo la situazione in Ucraina: “I sindacati devono essere al servizio dei lavoratori e non servono gli interessi politici e gli impulsi imperialisti dei governi”, ha detto.
Nel giugno 2022, l’assemblea generale dell’EFJ ha adottato a Smirne (Turchia) una mozione, presentata dall’Unione nazionale dei giornalisti di Regno Unito e Irlanda, che condannava l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e affermava che la propaganda distruttiva, la disinformazione e l’incitamento all’odio contro gli ucraini sono stati parte integrante della strategia di Putin.
E mentre la RUJ con questa mossa sembra partecipare attivamente alle politiche del Cremlino, ricordiamo che il sindacto indipendente dei giornalisti russi JMWU, affiliato alla EFJ, è stato sciolto il 14 settembre scorso con una sentenza del tribunale di Mosca.