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#RoFF17: Convincente il Merisi umano e tormentato di Placido

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Presentato nella sezione Grand Public nell’ambito della 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, ‘L’Ombra di Caravaggio’, co-produzione Italia Francia, Goldenart con Rai Cinema, scritto, diretto e interpretato da Michele Placido sarà in sala dal prossimo 3 novembre con 01 Distribution.

Frutto di 4 anni di lavoro, il quattordicesimo lungometraggio di Placido, attore e regista navigato, risulta davvero sorprendente e probabilmente uno dei titoli più convincenti della kermesse romana 2022.

Il film indaga i lati più oscuri e tormentati della vita di questo grande protagonista della scena pittorica di fine del ‘500. Un artista assolutamente moderno per l’epoca: lo studio del vero, contro ogni regola accademica  – con l’utilizzo di prostitute, ladri e vagabondi come modelli per le proprie tele raffiguranti figure sacre, che gli costò l’ostilità della Chiesa di Roma – e l’irrompere prepotente della luce nei suoi dipinti a testimonianza della rivelazione divina, fanno di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, un autentico rivoluzionario dello stile imperante dell’epoca, ancora legato al manierismo, imponendo la sua forma espressiva innovativa e geniale.

Il lungometraggio di Placido traccia tuttavia un ritratto intimista, dell’uomo ancor prima che dell’artista, mostrando la vita travagliata, dissoluta, segnata da diversi episodi anche violenti – come l’uccisione in un duello, a Campo Marzio, nel 1606, del rivale Ranuccio Tomassoni, che gli costò la condanna a morte per decapitazione (condanna che poteva essere eseguita da chiunque), con la conseguente fuga da Roma con l’aiuto della famiglia Colonna.

Ma ecco che dopo alcuni anni, nel 1610, Papa Paolo V, chiamato a valutare la concessione della grazia al fuggitivo, su richiesta della famiglia Borghese, affida ad un agente segreto del Vaticano – l’Ombra – l’incarico di raccogliere quante più possibili notizie sulla vita dell’uomo nel frattempo riparato a Napoli, ospite in una delle residenze della famiglia Colonna. Raggiunto da un emissario dell’“Ombra” a Napoli, con la promessa della intervenuta concessione da parte del Santo Padre, Caravaggio viene invitato a fare ritorno a Roma. E’ così che egli sale su un’imbarcazione diretta verso la costa laziale convinto della clemenza papale, ma ad attenderlo c’è l’Ombra, emblema di quelle forze integraliste che intendevano spazzare via ogni forma di dissenso rispetto alla chiesa di Roma. Ai suoi occhi, anche Caravaggio, con le sue opere sovversive perchè ‘democratiche’, appariva un elemento dirompente dell’ordine costituito. L’Ombra gli offre così un compromesso: la vita in cambio della rinuncia alla pittura, giudicata eretica. Ma per il pittore la sua libertà non potrà mai essere merce di scambio. 

Un finale questo molto coinvolgente emotivamente, sebbene lontano dalle ricostruzioni storiche circa il luogo e le modalità della morte del grande artista.

Per quanto la figura di Caravaggio sia di per sé molto affascinante, un risultato tanto convincente era tutt’altro che scontato. A giocare a favore è una regia attenta ai dettagli ma estremamente asciutta e attori tutti veramente ‘in parte’. A lasciare estasiati sono sia Riccardo Scamarcio, azzeccatissimo nei panni del Merisi, sia Louis Garrel, calatosi perfettamente nella parte dell’Ombra.

Non meno importanti tuttavia i tanti personaggi secondari, altrettanto ben ponderati: da Isabelle Huppert nel ruolo della nobildonna Costanza Colonna, da sempre vicina al Caravaggio a Moni Ovadia in quelli di Filippo Neri, un ascetico al servizio dei poveri nella chiesa della Vallicella, un luogo di grande ispirazione per il Merisi, da Alessandro Haber nei panni di Battista, uno straccione che aveva rappresentato in una tela della crocifissione fino allo stesso Michele Placido negli abiti purpurei del Cardinal Del Monte, storico mecenate e collezionista d’arte nonché grande sostenitore del Caravaggio.

Un film curato nei minimi dettagli. Veramente da vedere.


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