Toru Kubota, giapponese, autore di documentari, è stato condannato a sette anni di carcere per aver violato la legge sulle comunicazioni informatiche e a tre anni per incitamento alla violenza. Delle due condanne, sconterà la più lunga.
I “reati” di Toru Kubota? Aver documentato una protesta contro la giunta militare, svoltasi a Yangoon nel luglio 2022. Nel processo, celebrato in gran segreto, è comunque emerso che l’unica prova a suo carico è stata quella di aver girato delle riprese durante la manifestazione.
Dunque, Toru Kubota ha svolto il suo lavoro e non ha commesso alcun crimine.
Con questo nuovo verdetto, Myanmar si conferma una delle più grandi prigioni al mondo per chi produce informazione indipendente.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21