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Guerra gas sanzioni. E l’Ue si sfarina

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A quasi 8 mesi dalla “guerra lampo russa” d’invasione dell’Ucraina, c’è un unico grande perdente nello scenario geopolitico mondiale, pur non “militarizzato”: l’Unione Europea e i suoi 448 milioni di abitanti.
L’Ucraina ha perso migliaia di civili e si trova le maggiori città distrutte insieme alle infrastrutture, al sistema industriale e all’agricoltura.
I Russi nascondono alla propria opinione pubblica i quasi 100 mila giovani militari morti in battaglia.
Mentre l’Unione Europea si trova, dopo due  anni di COVID, a fronteggiare la crisi più disastrosa dal 2008, con allarmanti incognite sulla tenuta sociale e sulla perdita di competitività economica e finanziaria, che finora la poneva invece al Terzo posto dopo USA e Cina.
Autunno al freddo, ma socialmente caldo per l’impoverimento dei lavoratori, i pensionati, il commercio e la piccola imprenditoria, per la disoccupazione specie giovanile, anche a causa di un’inflazione tornata agli anni Ottanta e dei tassi d’interesse bancari stoltamente innalzati dalla iperliberista BCE.
Contro lo stallo militare sui campi di battaglia, si prospettano ancora nuove sanzioni, altri aiuti miliardari, invio di armi pesanti e sistemi d’arma ancora più sofisticati.

Di trattative per una Pace praticabile e durevole neppure l’ombra.
Le cancellerie occidentali e il presidente ucraino Zelenski puntano tutte le loro fiches sulla sconfitta russa, il ritiro completo delle truppe anche dalla Crimea e, soprattutto, un putsch di palazzo dei gerarchi contro l’autocrate Putin.
Qualcosa però si muove nei palazzoni vitrocemento e lungo gli interminabili corridoi delle istituzioni europee a Bruxelles, dove regna sovrana la baronessa fiamminga, democristiana integralista, Ursula von der Leyen.
Ma non sono buone notizie pro-pacem.
Ma “pannicelli caldi”, specchietti per le allodole messi sull’emiciclo del Consiglio europeo dalla Longa manus della Commissione, prona e china ai voleri di Berlino.
A fronte di una sorta di Price cap per 90 giorni e all’acquisto collettivo di una piccola percentuale di gas, quel guerrafondaio del socialista spagnolo Josep Borrelli ha obbligato i paesi europei ad addestrare 15 mila militari ucraini in Germania e Polonia, ad inviare aiuti di armi per altri 500 milioni di euro(siamo arrivati a 3,1 miliardi da inizio guerra).
E dunque i due nuovi “campioni dell’europeismo tardo prussiano” diventano l’avanguardia dell’ingresso in guerra dell’Unione.
La  Polonia, fino a ieri “osservata speciale” per i diritti civili e istituzionali violati e per l’eccessivo uso del superinquinante Carbone
La suprematista Germania, ormai impalmata dal G7 come la potenza decisionale per il resto d’Europa, sempre più egocentrica e imperiale.
Francia, Italia e Spagna invece si inchinano ai “Talloni di acciaio” dell’unica leadership geopolitica europea e balbettano per ottenere qualche briciola di sopravvivenza.
Ora, come ritorsione si stanno studiando sanzioni contro l’Iran, se verrà confermato che sta inviando Droni sofisticati alla Russia per attaccare obiettivi ucraini, così devastanti e “furbi”, tanto da non essere intercettati dalla Rete satellitare Starlink di Elon Musk.
A proposito del più ricco plurimiliardario del mondo, che ha battuto cassa di recente, dopo gli USA, anche l’UE si dichiara disposta a finanziarie i suoi sforzi milionari per continuare ad usare la sua Rete spaziale.
Insomma, assistiamo per la prima volta nella storia ad una guerra per procura, con 2 attori sul campo, oltre a 30 stati coinvolti a vario titolo e un privato che sta speculando e “giocando” come davanti ad una smisurata PlayStation, senza dover rispondere a nessuno stato o ad enti sovranazionali, tipo ONU.
E che batte cassa!!!
Strana democrazia occidentale questa nell’era del 5G!!!
E chi non gioca ai wargames filo-ucraini, dovrà fare i conto con le sanzioni.
E la guerra si estenderà all’Iran?
E per la Turchia, paese NATO, che ha acquistato il sistema missilistico S- 400 fornito dalla Russia dell”amico Putin al suo omologo dittatore Erdogan?
E per Israele che vende in giro per il mondo l’avveniristico sistema di controllo e spionaggio Pegasus Spyware, anche agli autocrati islamici del Golfo arabo, ma ancora non all’ Ucraina per non crearsi inimicizie con la Russia?
Intanto a meno di 70 anni dalla sua nascita la Comunità europea si sfarina. Con i partiti sovranisti sempre più votati e al potere, il futuro è una Unione impoverita, un Euro non più concorrente del dollaro e un sogno che diventerà incubo

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