#FreeAssangeNow, l’8 ottobre giornata di mobilitazione globale

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Manifestazioni sono previste nel Regno Unito, negli Usa, in Francia, Australia, Nuova Zelanda, Messico e in altri 20 Paesi. All’iniziativa aderiscono, fra gli altri, la Ifj, la Efj, organizzazioni internazionali per la libertà di stampa e associazioni di giornalisti.

Sabato 8 ottobre 2022 una catena umana circonderà il parlamento di Londra in segno di protesta contro l’estradizione di Julian Assange, giornalista fondatore di Wikileaks, e per chiedere al governo americano di far cadere ogni accusa nei suoi confronti.
All’iniziativa, promossa dalle associazioni che danno vita alla campagna “Don’t Extradite Assange”, aderiscono, fra gli altri, anche la Federazione internazionale e la Federazione europea dei giornalisti, organizzazioni internazionali per la libertà di stampa e associazioni di giornalisti.

Oltre 3.600 persone reclameranno libertà per Assange e fra loro ci saranno anche i rappresentati della National Union of Journalists, il sindacato inglese dei giornalisti, affiliato alla Ifj. «Se si criminalizza il giornalismo investigativo si consente ogni altro tipo di repressione», si legge in un comunicato della Nuj. Quella di Londra non è l’unica manifestazione in programma. L’8 ottobre, infatti, sarà la giornata della mobilitazione globale per chiedere #FreeAssangeNow e schierarsi a difesa della libertà di informazione. Iniziative sono previste in Francia, negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda, Messico e in altri 20 Paesi.

«La decisione della ministra dell’Interno del Regno Unito di consentire l’estradizione di Julian Assange è stata un vero colpo alla libertà dei media», commenta la presidente della Ifj, Dominique Pradalié. «Tutti i giornalisti – aggiunge – hanno il dovere di sostenere Assange, grazie al quale hanno potuto rivelare crimini di guerra dell’esercito statunitense in Iraq e Afghanistan. L’8 ottobre sarà il momento giusto per mobilitarsi in difesa della sua libertà e del diritto di ognuno a conoscere».

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