Dal 13 al 23 ottobre 2022, all’Auditorium Parco della Musica coinvolgendo altri luoghi della Capitale, torna la diciassettesima edizione della festa del cinema. Al posto del valido duo Antonio Monda – Laura Delli Colli, avremo un’edizione trasformata da nuovi responsabili: Gian Luca Farinelli subentra alla Presidente della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli, tuttora a capo del Sindacato Giornalisti cinematografici e nel consiglio di amministrazione dell’evento romano, il quale oltre che dalla Delli Colli è composto da Nicola Maccanico, Valerio Toniolo e Daniele Pitteri. Subentra ad Antonio Monda Paola Malanga, Direttrice Artistica della Festa del Cinema e della Fondazione Cinema per Roma.
A differenza degli anni precedenti, quando il vincitore era deciso dal pubblico, i film del Concorso Progressive Cinema, saranno premiati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti che assegneranno i seguenti riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore e Premio speciale della giuria, a scelta in una delle seguenti categorie: fotografia, montaggio, colonna sonora originale. Sono inoltre previsti due riconoscimenti trasversali: il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia e il Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas.
Gli spettatori nel 2021 hanno designato vincitrice un’opera valida per contenuto e forma: Mediterráneo (Open Arms – La legge del mare) di Marcel Barrena. Comunque potranno dire ancora la loro, assegnando tra i film del Concorso Progressive Cinema il Premio del Pubblico FS, Official Sponsor della Festa. La nuova gestione ha anche dato un diverso imprinting all’offerta cinematografica: più opere prime in concorso e più film italiani, sia in gara che in altre sezioni.
La Selezione Ufficiale della Festa del Cinema 2022 sarà composta dalle seguenti sezioni: ▪ Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani Concorso internazionale senza distinzione tra film di finzione, documentari e film in animazione. ▪ Freestyle Sezione non competitiva composta da titoli di formato e stile liberi, dalle serie ai video clip, dai film alla videoarte. ▪ Grand Public Sezione non competitiva dedicata al cinema per il grande pubblico. ▪ Proiezioni speciali Sezione non competitiva. ▪ Best of 2022 Sezione non competitiva composta da film provenienti da altri festival internazionali, considerati tra i migliori della stagione. ▪ Storia del Cinema Sezione non competitiva dedicata a celebri film in versione restaurata, agli omaggi e all’approfondimento della storia del cinema italiano e internazionale. ▪ Retrospettiva Sezione non competitiva che omaggia l’opera dei più importanti protagonisti della settima arte. Ad affiancare il programma dei film, due sezioni dedicate agli Incontri con il pubblico: ▪ Paso Doble Due autori si confronteranno su temi riguardanti il mondo del cinema, le sue storie, i suoi protagonisti. ▪ Absolute Beginners Un autore affermato rievocherà la storia del proprio esordio sul grande schermo. Una serie di Eventi si svolgerà in tutta la città in collaborazione con le più interessanti realtà culturali della Capitale.
Sono 16 i film nel Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani 25 Freestyle 16 Grand Public 11 Proiezioni Speciali 11 Best of 2022 23 Storia del Cinema 1 Retrospettiva con 15 titoli 5 Absolute Beginners 15 Eventi della Festa 9 Eventi per il sociale e per l’ambiente
33 i Paesi partecipanti Arabia Saudita, Austria, Cile, Corea del Sud, Cuba, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Marocco, Messico, Paesi Bassi, Palestina, Polonia, Qatar, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria.
Difficile momento per il cinema, soprattutto considerando che il pubblico, dopo i vari lockdown, abituatosi allo streaming, è sempre più restio ad andare nelle sale. La precedente stagione della festa si era distinta per l’altissima qualità e godibilità delle pellicole, per il clima internazionale, per l’impeccabile organizzazione anche negli anni della pandemia. Spiccava dell’evento capitolino l’importanza crescente. Ci auguriamo che il trend continui.
Ecco i film del Concorso Progressive Cinema
ALAM
di Firas Khoury, Francia, Tunisia, Palestina, Arabia Saudita, Qatar, 2022, 110’ | Opera prima | Cast: Mahmood Bakri, Sereen Khass, Mohammad Karaki, Muhammad Abed Elrahman, Ahmad Zaghmouri, Saleh Bakri
Una scuola superiore in Palestina. Una bandiera palestinese che deve sventolare il giorno dell’Indipendenza di Israele, che per i palestinesi è un giorno di lutto (la “nakba”). Filas Khoury, esordiente nel lungometraggio, gira (in Tunisia, per ovvi motivi) un film che parla di temi universali (amore, amicizia, lotta contro le ingiustizie, ricerca della propria identità, conflitti generazionali) in un contesto dove l’affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948.
EL CASO PADILLA | THE PADILLA AFFAIR
di Pavel Giroud, Spagna, Cuba, 2022, 78’ | Doc |
“Dì la verità”: si apre con questa frase il nuovo film del cineasta cubano Pavel Giroud, subito seguita da una ripresa del 1983 della tv francese, dove il conduttore sta intervistando Heberto Padilla, il poeta autore della raccolta Fuera de juego con la quale divenne famoso anche in Europa ma per la quale fu arrestato e condannato da Castro. Back al 1971 e al bianco e nero della straordinaria registrazione della ritrattazione della propria opera, il 27 aprile, davanti agli intellettuali e amici membri dell’Uneac (Unione degli scrittori e artisti cubani): oltre due ore di girato, riemerso dopo cinquant’anni da un archivio governativo, che Giroud seleziona e intercala con altri materiali che danno il senso del periodo storico
CAUSEWAY
di Lila Neugebauer, Stati Uniti, 2022, 92’ | Opera prima |
Cast: Jennifer Lawrence, Brian Tyree Henry, Linda Emond, Jayne Houdyshell, Stephen McKinley Henderson, Russell Harvard, Fred Weller, Sean Carvajal, Will Pullen, Neal Huff
Prodotto e magnificamente interpretato da Jennifer Lawrence, l’esordio alla regia di Lila Neugebauer esplora e racconta con grande sensibilità il modo di affrontare i traumi psicologici e fisici che i soldati riportano in guerra, ma anche le difficoltà, le incomprensioni e le sofferenze che sembrano aver segnato le loro vite precedenti, spingendoli ad arruolarsi e partire per mete lontane, dove i conflitti armati sono cruenti e il futuro incerto e pericoloso.
LA CURA
di Francesco Patierno, Italia, 2022, 87’
Cast: Francesco di Leva, Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli, Cristina Donadio, Andrea Renzi, Antonino Iuorio, Peppe Lanzetta
Corso Umberto, il rione Sanità, le Terme, la stazione di Mergellina, l’Hotel Oriente, la Prefettura, strade, angoli, per lo più deserti: Napoli in pieno lockdown. Una città spettrale e fuori dal tempo per la rilettura contemporanea di Francesco Patierno di La peste di Albert Camus, dove i sentimenti, le paure, i conflitti del libro scivolano armoniosamente dentro il disorientamento generato dalla pandemia, e pezzi di realtà, come un uomo disperato che urla di notte per strada, riflettono il testo.
FOUDRE | THUNDER
di Carmen Jaquier, Svizzera, 2022, 92’ | Opera prima |
Cast: Lilith Grasmug, Mermoz Melchior, Benjamin Python, Noah Watzlawick, Sabine Timoteo, François Revaclier, Diana Gervalla, Lou Iff, Léa Gigon, Marco Calamandrei
Nell’estate del 1900, dalla pace del convento nel quale da cinque anni sta facendo il noviziato, la diciassettenne Elisabeth è sbalzata, poco prima di prendere i voti, di nuovo a casa, per lavorare la terra, dopo la morte improvvisa della sorella maggiore Innocente. Ma la morte è misteriosa, la famiglia silenziosa e solo tre suoi amici d’infanzia sembrano condividere l’ansia di conoscenza e di libertà di Elisabeth. Immersa nel solare scenario di una valle svizzera, una storia di progressiva affermazione di autonomia, volontà e desiderio.
HOURIA
di Mounia Meddour, Francia, 2022, 104’
Cast: Lyna Khoudri, Rachida Brakni, Hilda Amira Douaouda
Quasi una metafora dell’attuale situazione dell’Algeria – dove l’Hirak, un imponente movimento politico e civile di opposizione al regime, è stato definitivamente soffocato dalla pandemia ad appena un anno dalla sua nascita – l’ultimo film di Mounia Meddour (Papicha), insieme popolare e sofisticato, racconta la storia di Houria, una ballerina di talento che, dopo aver subito pesanti menomazioni fisiche in seguito ad un grave episodio di violenza, continua la sua eroica resistenza nel perseguire un sogno che sembra impossibile da realizzarsi.
IN EINEM LAND, DAS ES NICHT MEHR GIBT | IN A LAND THAT NO LONGER EXISTS
di Aelrun Goette, Germania, 2022, 101’
Cast: Marlene Burow, Sabin Tambrea, David Schütter, Claudia Michelsen, Jördis Triebel
Primo film di finzione della regista tedesca Aelrun Goette, nota al pubblico internazionale per il documentario Die Kinder sind tot (Prix Regard Neuf a Visions du Réel 2003). Nel 1988, a pochi mesi dalla caduta del Muro, per una sua foto apparsa casualmente su Sibylle (il Vogue dell’Est), una diciassettenne di Berlino Est si trova immersa nel mondo della moda. Tra fotografi, modelle, nuove idee e stili di vita, il film è basato su fatti realmente accaduti, ispirato all’esperienza di modella della regista stessa.
JANVĀRIS | JANUARY
di Viesturs Kairišs, Lettonia, Lituania, Polonia, 2022, 94’
Cast: Kārlis Arnolds Avots, Alise Dzene, Baiba Broka, Aleksas Kazanavičius, Juhan Ulfsak, Sandis Runge Gennaio 1991. Tre aspiranti filmmaker si trovano di fronte all’invasione dei carri armati sovietici che vogliono reprimere l’indipendenza della Lettonia dichiarata il 4 maggio dell’anno prima. Il film di Viesturs Kairišs (che allora aveva diciannove anni) non solo ricostruisce una generazione che sognava il cinema di Bergman, di Tarkovskij e di Jim Jarmusch (di Stranger than Paradise circolano cassette pirata…) … Parla del presente e della forza incontenibile della giovinezza, ritrovando la libertà e l’entusiasmo.
JEONG-SUN
di Jeong Ji-hye, Corea del Sud, 2022, 105’ | Opera prima |
Cast: Kim Kum-soon, Yun Seon-a, Cho Hyeon-woo, Kim Yong-joon
I crimini sessuali digitali sono in crescente aumento in Corea del Sud, dove le vittime affrontano innumerevoli difficoltà nel perseguire azioni legali a causa della disparità di genere e di un’inadeguata risposta al problema da parte del governo. Nell’affrontare questa problematica, divenuta di scottante attualità, la giovane regista Jeong Ji-hye, al suo primo lungometraggio, racconta la storia di un’operaia di mezz’età che, per cultura e inesperienza, si muove incerta nell’universo digitale, vittima silenziosa di soprusi e prevaricazioni all’interno della fabbrica in cui lavora.
LÜ GUAN | THE HOTEL
di Wang Xiaoshuai, Hong Kong, 2022, 112’
Cast: Ning Yuanyuan, Ye Fu, Qu Ying, Huang Xiaolei, Worrapon Srisai, Dai Jun, Li Zonghan
Girato in quattordici giorni, con poche risorse finanziarie e molta creatività, l’ultimo film di Wang Xiaoshuai, regista di spicco della cosiddetta “sesta generazione” di cineasti cinesi, è interamente ambientato in un hotel in Thailandia, dove Wang si trovava per caso in vacanza a trascorrere le festività del Capodanno Lunare, a fine gennaio 2020. Impossibilitato a muoversi e non potendo rientrare in Cina a causa del lockdown e dell’interruzione dei voli di collegamento con la madrepatria, il regista decide – insieme ad un gruppo di amici, cineasti, sceneggiatori e artisti costretti, come lui, ad un esilio temporaneo – di girare un film.
I MORTI RIMANGONO CON LA BOCCA APERTA
di Fabrizio Ferraro, Italia, Spagna, 2022, 84’
Cast: Emiliano Marrocchi, Domenico D’Addabbo, Fabio Fusco, Olimpia Bonato, Antonio Sinisi
Quattro partigiani fuggono in mezzo alla neve sull’Appennino dell’Italia centrale, nel 1944. Sono inseguiti, cercano un rifugio, incontrano una ragazza. Drammaticamente ambientata in un contesto storico e politico ben preciso, tuttavia la loro storia si connette, seppur non esplicitamente, con un presente ancora fragile e falcidiato da guerre presenti o echeggianti.
RAMONA
di Andrea Bagney, Spagna, 2022, 80’ | Opera prima |
Cast: Lourdes Hernández, Bruno Lastra, Francesco Carril
Madrid come Manhattan: sontuosi scorci della città in bianco e nero sottolineati dalla musica di Tchaikovsky. Si apre così, con un omaggio al capolavoro di Woody Allen, il film d’esordio della regista spagnola Andrea Bagney, una storia d’amore (e di amori) tutta costruita intorno alla protagonista, aspirante attrice trentenne in cerca del senso della vita, ora bionda ora bruna, ora entusiasta ora dubbiosa, ora innamorata del boyfriend Nico ora attratta dal regista Bruno.
RAYMOND & RAY
di Rodrigo García, Stati Uniti, 2022, 100’
Cast: Ethan Hawke, Ewan McGregor, Maribel Verdú, Tom Bower, Vondie Curtis Hall, Sophie Okonedo Due fratellastri, uniti da un padre con cui avevano un rapporto quanto meno contrastato e al cui funerale devono partecipare: Ewan McGregor (che gioca contro il suo tipico ruolo) e Ethan Hawke. Un regista-sceneggiatore colombiano, Rodrigo Garciá, figlio di Gabriel García Márquez, che ha esordito come regista nel 2000 con Le cose che so di lei (premio di Un certain regard a Cannes), e ha spesso collaborato con Alfonso Cuarón (che di Raymond & Ray è uno dei produttori) e Guillermo del Toro.
SANCTUARY
di Zachary Wigon, Stati Uniti, 2022, 96’
Cast: Margaret Qualley, Christopher Abbott
Un uomo nella suite di un hotel di lusso. Bussa alla porta una ragazza, bionda, bella, in tailleur professionale, che lo sottopone a un’intervista formale. Via via che le domande si fanno più personali, il gioco si chiarisce: Rebecca è una escort dominatrix, Hal il suo ricco cliente, pronto a tutto, anche a pulire ogni centimetro del bagno in mutande. Ma questo è solo l’inizio del nuovo romantic thriller di Zachary Wigon …
SHTTL
di Ady Walter, Francia, Ucraina, 2022, 109’ | Opera prima |
Cast: Moshe Lobel, Antoine Millet, Saul Rubinek, Anisia Stasevich, Pyotr Ninevsky, Daniel Kenigsberg, Emily Karpel
1941: il giovane Mendele è entusiasta di lavorare nel cinema a Odessa, ma torna nel suo paese (“shtetl”, in yiddish) in Ucraina, al confine con la Polonia, dove il suo amore di sempre sta per sposare il figlio del rabbino. E questo il giorno prima dell’invasione nazista. L’esordiente argentino Ady Walter usa il piano-sequenza e il bianco e nero (anche se la continuità spazio-temporale è infranta da flashback a colori) come strumenti per calare lo spettatore dentro la realtà di un mondo ebraico sull’orlo della tragedia, tra ricostruzione filologica e allusione al presente.
LA TOUR | LOCKDOWN TOWER
di Guillaume Nicloux, Francia, 2022, 89’
Cast: Angèle Mac, Hatik, Ahmed Abdel-Laoui, Kylian Larmonie, Merveille Nsombi, Nicolas Pignon
Una signora di colore una mattina esce dal torreggiante condominio di periferia in cui abita e viene inghiottita dal nero, un velario scuro, una nebbia, un’entità che divora chiunque si avventuri all’esterno da porte o finestre. Isolati dal mondo esterno, ecco i diversi gruppi famigliari: coppie e single, vecchi e bambini, gatti e cani di diversa taglia. E soprattutto bianchi, neri e nordafricani, divisi per piani e per etnie, più o meno armati e, mentre le scorte alimentari e idriche si assottigliano, più o meno decisi a conquistare la sopravvivenza e il dominio con la forza.