BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Cessate il fuoco subito. Negoziato per la pace”. Manifestazione Nazionale a Roma sabato 5 novembre. L’adesione di Articolo21

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METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO UCRAINO E CON LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE

Manifestazione Nazionale Roma – Sabato 5 Novembre 2022

concentramento ore 12.00 – piazze e percorso saranno comunicate nei prossimi giorni

 

L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo

La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.

Questa guerra va fermata subito

Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.

L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.

Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.


L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.

Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.

 

Occorre garantire la sicurezza condivisa.

Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.

 

L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.

CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE!

ONU convochi una Conferenza internazionale di pace Mettiamo al bando tutte le armi nucleari.

Anche la Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati sarà presente in piazza il 5 novembre al fianco delle associazioni, i sindacati, le cooperative sociali, i presidi antimafia, le case delle donne, i comitati, le parrocchie e le fattorie sociali, all’interno del percorso avviato dalla Rete dei Numeri Pari, insieme a tutte le realtà nazionali e territoriali promotrici della mobilitazione.
“Come giornalisti, operatori dell’informazione e della comunicazione, e come attivisti per i diritti umani e civili – si legge in un comunicato – sposiamo a pieno le ragioni con cui è stata indetta la manifestazione: ‘Europe for peace’, ‘Cessate il fuoco subito – Negoziato per la pace. Saremo in piazza anche per ribadire l’importanza di una informazione indipendente specie in tempo di guerra dove i media diventano armi di propaganda per condizionare l’opinione pubblica. In questo contesto è fondamentale il pluralismo dell’informazione per evitare una narrazione della guerra a senso unico. E mettendo al centro il diritto dei cittadini a essere informati correttamente. Saremo in piazza anche al fianco di Julian Assange che paga la colpa di aver denunciato gli orrori della guerra e per questa ragione viene trattato come un criminale.
Reputiamo strettamente collegati i temi di un’informazione libera a quelli della giustizia sociale: imbavagliare l’informazione, è un’anticamera di un Paese che rischia una gestione dittatoriale dei processi che lo governano. Chiediamo pace ma anche giustizia sociale e tutela dei diritti civili e umani. Difendiamo la libertà, perchè senza libertà una stampa può essere solo una cattiva stampa. La libertà di Assange come di ogni singolo cronista, capo redattore, ufficio stampa, blogger è la sentinella a garanzia di una sana democrazia. Con queste parole d’ordine saremo in piazza il 5 novembre”.

Per adesioni: segreteria@retepacedisarmo.org
INFO www.sbilanciamoci.info/europe-for-peace/www.retepacedisarmo.org


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