L’attivista per i diritti umani bielorusso Ales Bialiatski è stato insignito del premio Nobel per la pace.
È il Presidente dell’ong per i diritti umani Viasna, già prigioniero di coscienza, attualmente in carcere dal 14.07.2021 per le accuse pretestuose politicamente motivate.
Congratulazioni, Ales! Peccato che questo premio, seppur prestigioso ed importante, non inciderà sul tuo rilascio e su quello degli altri prigionieri politici bielorussi. Ad oggi sono minimo 1348, secondo Viasna, mentre l’iniziativa Dissident.by ne conta come minimo 1651. Le discrepanze tra le cifre sono dovute alle risorse che mancano per sbrigare le pratiche di riconoscimento dello status del prigioniero politico, nonché al fatto che i difensori per i diritti umani non hanno le informazioni complete sulle persone in carcere per i motivi politici. I famigliari delle vittime delle repressioni spesso hanno paura di comunicare l’arresto ai difensori dei diritti umani perché temono ulteriori ritorsioni dalla parte delle autorità.
Il numero effettivo dei cittadini bielorussi in carcere per motivi politici dovrebbe essere il doppio, se non il triplo, dei dati ufficiali.
(L’immagine di Ales Bialiatski pubblicata da The Nobel Prize)
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