Pubblico numeroso alla Casa degli Autori al Lido Di Venezia dove si è svolto l’annunciato incontro in favore di Julian Assange. Promosso dall’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico e dall’associazione Articolo21, in collaborazione con la Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine dei giornalisti, ha visto la partecipazione fra gli altri di Giorgio Gosetti, delegato delle Giornate degli autori; Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi; Vincenzo Vita, presidente dell’Aamod; Carlo Bartoli e Paola Spadari, presidente e segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, insieme con i colleghi Maurizio Paglialunga, Gianluca Amadori e Giuliano Gargano; Laura Delli Colli Presidente del Sindacato giornalisti Cinematografici, il noto giornalista televisivo Andrea Purgatori; Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto; Tina Marinari, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia; Manuela Piovano, vicepresidente dell’Associazione nazionale degli autori e l’attrice Ottavia Piccolo.
Il presidente e la segretaria dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli e Paola Spadari hanno resa pubblica la consegna della tessera ad honorem dell’Ordine dei Giornalisti a Stefania Maurizi, autrice del volume “Il Potere segreto” (2021): che la recapiterà direttamente alla famiglia di Assange.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine ha votato la proposta all’unanimità, un gesto simbolico ma significativo che in questo delicato momento, vuole continuare a illuminare e tenere viva e vigile l’attenzione su un’oscura vicenda che coinvolge tutti colori che hanno a cuore la democrazia, la verità e il diritto di informare correttamente. Il Consiglio dell’ordine ritiene la vicenda di Assange un gravissimo attentato contro la libertà di stampa nel mondo, davanti al quale non si può tacere.
Vincenzo Vita, Presidente di AAMOD, ha spiegato che la simbolica attribuzione della tessera ha tanto più valore perché in altri paesi non esiste, come in Italia, un ordine dei giornalisti, tanto meno in Australia, terra di Assange. Tale gesto contribuisce a fugare qualsiasi riserva da parte di chi non vorrebbe riconoscere l’importanza del lavoro svolto dal fondatore di WikiLeaks.
Lapidario il Presidente della Federazione Nazionale della stampa, Beppe Giulietti: “Siamo per Assange perché rischia 175 anni di carcere per aver fatto ciò che impone la corte dei diritti: ha svelato cioè, per dirla con Machiavelli, ‘di che sangue gronda lo scettro del principe’ ”.
(Nella foto Carlo Bartoli)