Una targa è un simbolo tangibile, ma dietro si cela qualcosa di molto più grande e significativo, soprattutto se arriva da quelle realtà che ogni giorno si impegnano per i diritti, per la libertà e per supportare un’informazione libera. Oggi a Trento, Articolo 21 ha voluto premiare la Famiglia Megalizzi per l’impegno nella tutela della libertà di stampa e nella promozione di un’informazione di qualità. L’iniziativa è stata realizzata con la Federazione della Stampa Italiana, il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, il presidio regionale di Articolo 21, il Comune di Trento.
Il riconoscimento è stato consegnato anche a Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa per la loro costante attività di ricerca e di divulgazione e per l’impegno che porta avanti nel sensibilizzare la cittadinanza sulle maggiori sfide europee coinvolgendo tutti i mezzi di comunicazione e collaborando con moltissime realtà. Un Osservatorio nato nel territorio trentino, ma con una ricaduta e un’azione internazionale.
Durante la mattinata gli interventi sono stati numerosi, a partire da Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione della Stampa Italiana, che ha voluto ricordare l’importanza e la necessità di alimentare luci e riflettori sul buio delle violazioni, per onorare chi lavora per dar voce alla verità. Ha ringraziato poi la famiglia Megalizzi e la Fondazione Antonio Megalizzi per aver voluto “trasformare il dolore in azione”. Di mirabile nota, ha ricordato Giulietti, il lavoro portato avanti dall’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa nel sensibilizzare su tematiche di ordine pubblico.
“La vostra forza è di ispirazione”, così si è rivolto alla famiglia Megalizzi il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli. È stata poi data la parola al segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone, al referente di Articolo21 Roberto Rinaldi, e alla presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Elisabeth Mair, che hanno portato i loro importanti contributi durante la cerimonia.
Sono seguite poi alcune testimonianze molto rilevanti in collegamento da Napoli, tra le quali quella del segretario del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania Claudio Silvestri, in compagnia dei genitori di Mario Paciolla, scomparso nel 2020, di Mimmo Rubio, giornalista sotto scorta, e Desireè Klain. Interventi che consolidano e rafforzano ulteriormente la collaborazione dell’asse Trento-Napoli sul tema della libertà di stampa e dei cronisti minacciati.
La difesa libertà di stampa rimane un tema sempre attuale. E parlarne non è un dovere solo di giornalisti e istituzioni, ma dovrebbe riguardare tutti i cittadini e tutte le cittadine.
Non dovremmo dimenticare quanto questa libertà sia fondamentale per la nostra democrazia per accendere i riflettori sulle minacce e sulle violazioni di tali principi e per ricordare tutti/e quei/quelle giornalisti/e che hanno perso la vita facendo il proprio lavoro.
Il nostro augurio si rivolge a tutti i giovani, perché possano credere fortemente nella curiosità, nel valore della conoscenza, nell’importanza di una corretta informazione e nella soddisfazione dell’arduo lavoro, per diventare cosi cittadini/e attivi e consapevoli. Tutto questo nella speranza che anche la libertà di stampa e di parola possano essere difese e ribadite sempre.
Antonio ha sempre fatto dell’uso corretto delle parole la sua più grande passione. Lui ha saputo fare, della sua stessa passione, il suo lavoro, tramite la sua attività in radio e nel suo essere giornalista.
Si prodigava nel rendere semplici questioni e dibattiti complessi. E questo perché l’informazione, quella corretta, doveva essere alla portata di tutti e tutte. Ha sempre pensato che un buon linguaggio potesse essere il cambiamento di cui vorremmo essere tutti testimoni. Con la Fondazione a suo nome, vogliamo continuare a portare avanti questo suo instancabile impegno per promuovere una buona comunicazione e un giornalismo di qualità. Un giornalismo che non sia dipendente da tempestività e pressapochismo, che non diventi veicolo di informazioni inesatte e non verificate.
Tramite il nostro Progetto Ambasciatori vogliamo impegnarci a portare questo messaggio nelle scuole, formando giovani universitari per realizzare dei percorsi di educazione alla cittadinanza in scuole elementari, medie, superiori di tutta italia. Vogliamo promuovere la conoscenza dei media e fornire gli strumenti di accesso alle fonti, per comprendere il mondo dell’informazione e il complesso fenomeno delle fake news anche tramite i nostri canali e i social network.
Ci impegniamo a dare voce e ad ascoltare la voce dei giovani che come Antonio vogliono essere parte attiva di un cambiamento. Ci impegniamo a difendere un mondo che non spenga i riflettori da discriminazioni e libertà violate, ma che abbia voglia di ripartire dai valori e dai diritti in cui crediamo.
Fonte Fondazione Antonio Megalizzi
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